Tutto bene quel che finisce bene verrebbe da dire. Questo perché alla fine la tanto attesa ‘ufficialità è arrivata: Maurizio Sarri è il nuovo allenatore del Chelsea. Una lunga rincorsa iniziata quasi due mesi fa e che è terminata soltanto oggi. Tanto ci è voluto per far incastrare tutti i pezzi di un complicato puzzle nel quale sono stati attori protagonisti anche Antonio Conte, Aurelio De Laurentiis e (chiaramente) Roman Abramovich. Andiamo quindi a ripercorrere le tappe di questo lungo percorso:
Napoli, 20 maggio 2018: la formazione partenopea chiude il proprio campionato battendo il Crotone e segnando la quota record di 91 punti. Al triplice fischio, però, arriva anche il ‘benservito’ a Sarri da parte di De Laurentiis: “Per lui il tempo è scaduto. Non ho avuto risposta, dobbiamo andare avanti!”. Il numero uno degli azzurri, stufo della mancata intesa sul rinnovo di un contratto in scadenza nel 2020, esce allo scoperto per la prima e decreta la fine dell’esperienza all’ombra del Vesuvio del tecnico toscano. Da lì in poi è un turbinio di voci e ipotesi in merito al suo futuro: la seconda squadra ad affacciarsi per Sarri è lo Zenit che – dopo aver salutato Mancini – lo inserisce nella propria short list assieme a Advocaat e Semak. La (ricca) offerta del club russo si aggira tra i 5 ed i 6 milioni di euro, ma le intenzioni dello stesso Sarri sono altre. E sono determinate dalla prima pretendente: il Chelsea che dopo Natale avvia i primi sondaggi, mentre a cavallo tra fine marzo ed aprile effettua il primo incontro con l’allenatore.
Le parole di commiato di Sarri al termine di Napoli-Crotone sono state chiare: “Amo talmente tanto questa tifoseria che se dovessi lasciare il Napoli non potrei affrontarlo da avversario. Anche per questo preferirei un’esperienza all’estero”. Il sogno? Easy: la Premier League. Con la panchina di Conte fortemente in bilico, la tentazione Chelsea è fortissima per Sarri. Ecco quindi la decisione di prendere tempo con lo Zenit e mettersi alla finestra in attesa che le cose a ‘Stamfrod Bridge’ prendessero una certa piega. Il nodo principale? La buonuscita da riconoscere all’ex Juventus, legato ancora un altro anno coi ‘Blues’.
Abramovich tratta con Conte per trovare l’intesa per una risoluzione anticipata del contratto, De Laurentiis dal canto suo si fa forte della clausola rescissoria (8 milioni di euro) presente nel contratto di Sarri. Inevitabile che con uno scenario del genere servisse il giusto tempo per arrivare a dama, ma a Londra non hanno mai avuto dubbi: il primo nome per la sostituzione di Conte è ed è sempre stato Sarri. Col quale l’accordo viene raggiunto già nella prima metà di giugno: 6 milioni di ingaggio e l’inserimento di Zola nel proprio staff. Non solo: iniziano a spuntare anche le prime richieste di mercato da parte dell’ex Empoli: per la difesa occhi sul pallino Rugani, fatto esplodere proprio da lui in Toscana.
Le settimane, intanto, passano ma la fase di empasse ancora non si sblocca: siamo a fine giugno, i contatti tra De Laurentiis e Marina Granovskaia, braccio destro di Abramovich, sono continui: si tratta sulla cifra da corrispondere al Napoli per liberare Sarri. Con Jorginho che – nonostante una trattativa ben avviata col Manchester City, col quale ha un accordo già da gennaio – inizia a gravitare in orbita ‘Blues’: Sarri infatti è disposto a fare carte false per lui.
Proprio Jorginho diventa la chiave di volta per sbloccare il tutto. L’approdo dell’italo-brasiliano al Chelsea può favorire lo svincolo di Sarri ed il tutto si sviluppa sul finire di giugno. Siamo ai primi di luglio e si inizia ad intravedere la luce in fondo al tunnel: i 58 milioni di euro (più 7 di bonus) che il Chelsea ha messo sul piatto per Jorginho sono la chiave che spalanca le porte di Londra a Sarri. La conferma arriva per voce di De Laurentiis in data 11 luglio: “La vicenda Sarri è in dirittura d’arrivo. Ho posto le mie condizioni e ora vediamo nelle prossime ore. Chi vivrà vedrà. Jorginho nella trattativa? Nel momento in cui non era adatto al gioco di Ancelotti e visto che prevedevo che Hamsik non sarebbe andato via, si è deciso che Jorginho sarebbe potuto andare via se avesse avuto delle richieste. Queste sono partite con il City non con il Chelsea e devo scusarmi con il Manchester perché avevo chiuso questa trattativa. Se però il giocatore ama, per ragioni sue personali nelle quali non entro, vivere di più a Londra piuttoso che a Manchester lo posso capire. Se poi il Chelsea lo paga ancora di più lo posso ancora capire”.
Siamo giunti all’epilogo della storia. Quel l’ultimo chilometro di questa estenuante maratona, quello sempre più difficile da scavallare. Sarri e Jorginho sono ‘costretti’ a qualche giorno di vacanza ‘forzata’ a Milano in attesa del via libera per imbarcarsi alla volta di Londra. Poi la comunicazione ufficiale da parte del Chelsea dell’allontanamento di Conte dà il via all’escalation che porta alla firma di Sarri: poche ore dopo, verso ora pranzo del 13 luglio, il trainer toscano sale a bordo dell’aereo che lo porta Oltremanica . Sbarcato nella capitale inglese nel primo pomeriggio, c’è l’immediato trasferimento a Cobham per la firma sul contratto che lo lega per i prossimi tre anni ai ‘Blues’. Ed infine, eccoci giunti al traguardo: poche ore fa il Chelsea ha annunciato ufficialmente il suo arrivo attraverso il proprio sito. Un comunicato che viene seguito a stretto giro di posta da quello di Jorginho. Senza dimenticare gli altri possibili arrivi dalla Serie A espressamente richiesti da Sarri: oltre al sopracitato Rugani, c’è anche Higuain – ormai in uscita dalla Juventus dopo l’arrivo di Cristiano Ronaldo. E occhio anche Alex Sandro. Le novità non sono finite qui.
Fonte: Calciomercato.it
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