Guizzante, tecnico, grimaldello per scardinare le difese più rocciose: questo e non solo è Piotr Zielinski per il Napoli. Una gemma preziosa, unica nel suo genere, che Maurizio Sarri custodisce da anni: i due si sono trovati all’Empoli, da quel momento non si sono più separati. Una stima ineluttabile e reciproca, che però non è ad oggi riuscita a trasformare il polacco in un titolare fisso nell’11 azzurro.
ALTALENANTE – Zielinski nei due anni azzurri vanta numeri importanti: 47 presenze (condite da 6 reti e 7 assist) nella prima stagione all’ombra del Vesuvio, già 40 in quella tuttora in corso. Di queste però ben poche dal 1’ minuto: ad oggi in campionato 11 volte titolare su 31 partite, di queste alcune forzate dai problemi fisici di Hamsik. Una stagione, l’attuale, a dir poco altalenante per l’ex Empoli che, seppur decisivo in alcune partite, come con l’Atalanta al San Paolo, è spesso sembrato disattento, poco vivace, in un limbo tra l’essere abulico e presuntuoso. L’esponenziale crescita di Allan gli ha inesorabilmente tolto minutaggio: un duello, quello con il brasiliano, decisamente perso, almeno fino ad oggi.
RITOCCO – Il Napoli non ha comunque dubbi: vuole costruire su di lui, farne una trave portante per il futuro, perno del progetto che vede in Diawara, Rog e Ounas altri sicuri protagonisti. Proprio per questo Giuntoli ha già avviato le trattative per il rinnovo del contratto che, seppur in scadenza nel 2021, non rende merito al valore del giocatore. L’idea del ds partenopeo è quella di prolungare l’attuale accordo fino al 2022, ritoccando verso l’alto l’attuale ingaggio da 1,1 milioni di euro. Una dichiarazione d’intenti, un segnale importante di quanto nei piani della società Zielinski sia centrale.
CONO D’OMBRA – “In Italia il migliore nel mio ruolo è Marek e non lo dico perché giochiamo insieme. Ha proprio tutto, è un modello per me, rivedo in lui quello che voglio essere io. È un leader e migliora tutti noi”. Parole datate agosto 2017, pochi mesi fa, firmate e sottoscritte proprio da Zielinski. Una dichiarazione d’amore e di stima verso chi lo ha guidato fin dai primi tempi, sostenendolo e indicandogli la via. La figura di Hamsik è centrale nell’esperienza campana dell’ex Empoli: da mentore a rivale il passo, a volte, è inesorabilmente breve. E’ difatti indubbio che lo slovacco, capitano e bandiera insostituibile del Napoli, costituisca anche un ostacolo alla crescita del classe ’94 che, seppur mai pubblicamente, cova dubbi sull’immediato futuro in maglia azzurra. Vivere un’altra stagione giocando spezzoni di gara, subentrando a ’15 dalla fine, troppo spesso in panchina, non è una prospettiva incoraggiante, e probabilmente è anche una della cause del rendimento altalenante che ne ha contraddistinto gran parte della stagione. Non è un mistero che Zielinski abbia tanto mercato, soprattutto in Inghilterra: Klopp farebbe follie per lui, lo avrebbe voluto da tempo al Liverpool. In Italia il Milan, vicinissimo al giocatore nell’estate del 2016, continua da lontano a monitorare la situazione. Il Napoli non ha alcuna intenzione di venderlo ma la volontà del polacco potrebbe far cambiare le cose”.
Fonte: Calciomercato.com
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