Chiuso. Dallo sbarco di Carlo Ancelotti a Napoli il futuro di José Callejon è un rebus. Novità tattiche, valorizzazione della rosa e facce nuove solo alcuni dei motivi. L’insostituibile per eccellenza, il pretoriano del gruppo guidato da Sarri. rischia di scivolare indietro nelle rinnovate gerarchie offensive dei partenopei.
SCELTE DIVERSE – Il Napoli è in ritiro a Dimaro-Folgarida da poco più di una settimana. Triangolari e partitelle testimoniano già una costruzione di gioco diversa. Lo spartito glorificato dall’orchestra guidata da Sarri non del tutto dimenticato, ma modificato in piccoli ma significativi punti. Se il palleggio rimane la linea guida, l’attacco ha subito sostanziali cambiamenti. Ancelotti sta infatti provando a riproporre il cosiddetto albero di natale, un suo vecchio ma mai dimenticato cavallo di battaglia. Due trequartisti liberi di svariare sul fronte offensivo alle spalle della punta. Nel merito: Insigne sul centro sinistra e Verdi sul centrodestra con Inglese centravanti. Il tutto in attesa di Milik e Mertens, che si aggregheranno al gruppo dopo le vacanza post Mondiali. Modulo nuovo, ruoli diversi: nel 4-3-2-1 Callejon non ha collocazione tattica.
RIAPERTURA – Per una porta che si chiude, una che si riapre. Il Milan ci pensa da un po’ di tempo. Callejon è rappresentato da Quillon, lo stesso agente di Reina. Con il subentro di Elliott potrebbe riacquisire quella stabilità finanziaria necessaria alla chiusura dell’affare. Certo, ci sono sempre i paletti del Financial Fair Play da rispettare, ma non dovrebbero rappresentare un ostacolo insormontabile. Se ieri De Laurentiis ha chiuso all’ipotesi scambio con Suso (“Non mi risulta”), non è invece da escludere una cessione secca del classe ’87.
Fonte: Calciomercato.com
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