Manco fosse un’onda anomala: eppure è un’intenzione, che poi diviene voce, che si trasforma in indiscrezione, che rappresenta una tentazione e che via via s’ingrossa sino a trasformarsi in idea. E’ un passaparola che viaggia alla velocità dell’etere e che con una frase secca come una carezza introduce nel futuro e induce ad osservarlo non più dal buco della serratura: «Perché Douglas Costa fa parte dell’osservatorio del Napoli». A volte basta poco per dar forma ad un progetto e serve ancora meno per dare un volto ad un identikit conservato nel cassetto della scrivania o nel proprio data base: Douglas Costa de Souza (22) – per gli amanti del calcio e in arte solo Douglas Costa – ha da un bel po’, un anno e mezzo circa, le caratteristiche ideali per essere inserito nel progetto-Napoli e il piano d’avvicinamento, che allo stato è fondato su valutazione continue, ha ricevuto la conferma di Cesar Bottega, manager del brasiliano, che sulla radio Crc s’è soffermato per sostener la tesi e anzi infiocchettarla di suo: «E’ chiaro che il ragazzo sarebbe felicissimo di un’opportunità del genere, perché il Napoli è un grande club».
LA PRIMA VOLTA – Agosto del 2011, mica un’eternità: s’intuisce che l’epoca di Lavezzi volge al termine e nel colloquio, poi svelato attraverso i media, tra De Laurentiis e il pocho, si concretizza la promessa di cessione. Il Napoli ha già Insigne in giro, affidato a Zeman, dà un’occhiata in Sud America, per la precisione in Cile, e scorge Eduardo Vargas (22), acquistato con un blitz e consegnato a Mazzarri per farlo crescere; ma prima, assai prima, noi monitor di Castelvolturno e nei taccuini degli osservatori, brilla questo brasiliano che va come una scheggia, che attacca gli spazi e sembra possa offrire spunti degni di gloria. E’ un’ipotesi che va a sbattere contro le valutazioni di mercato dell’epoca ma è una pista che viene coperta, aspettando gli sviluppi, perché il mercato non chiude mai e perché bisogna avere sempre soluzioni a portata di Napoli.
LA CONFERMA – Il calcio prevede viaggi senza soluzione di continuità, aggiornamenti continui, relazioni da conservare e poi da arricchire e Douglas Costa de Souza rimane impigliato nella memoria d’un club che ha attenzione rilevante nei confronti dei talenti, soprattutto giovani: ventidue anni, «scuola» brasiliana e dunque di primissimo piano, consolidata conoscenza della Europa attraverso il presente con lo Shakhtar guidato da Mircea Lucesco, una vocazione a stupire ed un procuratore che, dinnanzi ad una indiscrezione sull’interesse non nega e non svicola ma anzi s’aggrappa con diplomazia. «Il Napoli, come filosofia, è interessato a giocatori in prospettiva e dunque Douglas Costa fa parte dell’osservatorio. Siamo al cospetto di un club importante ed è indiscutibile che il mio assistito sarebbe contentissimo di vestire questa maglia. Aspetteremo eventualmente che si concretizzerà un’offerta».
GENERALE INVERNO – Verranno i giorni del campionato, quelli delle coppe, quelli degli esami, quelli delle missioni da affrontare in gran segreto; e poi verrà il momento di decidere: Douglas Costa è nell’elenco assai ristretto dei gioiellini da ammirare, con scrupolosa attenzione. Ma se poi dovesse esplodere un desiderio incontrollabile…. «Per ora, non è possibile stimare il prezzo. E poi lo Shakhtar vorrebbe tenere il ragazzo a lungo. Però è vero, anche che se dovesse aprirsi una trattativa, a quel punto avrebbe un valore significativo la volontà del calciatore. E qualsiasi giocatore sarebbe felice di approdare in una società come il Napoli». Chiaro, chiarissimo…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.