Come dottor Jekyll e Mr. Hide. Alessio Cerci, entrato a colpi di dribbling e genialate varie nella lista di mercato del Napoli – e non solo -, potrebbe essere raccontato così. Nel senso che, è tanto estroso e protagonista in campo, quanto semplice nella vita di tutti i giorni: un uomo, due facce. Due modi di recitare: quando gioca è esplosivo, funambolico, irresistibile nelle giornate di grazia; quando sfila la maglia, invece, è un ragazzo di 25 anni (26 il 23 luglio) che ama trascorrere il tempo con la famiglia, la compagna e gli amici, le vacanze a Formentera e giocare a calcio sulla sabbia. A piedi nudi. Un chiodo fisso. Il sogno? Inutile dirlo, il Mondiale brasiliano. Un traguardo possibile dopo lo sbarco sul pianeta Nazionale, con vista sulla Confederations Cup. La prospettiva a breve termine, invece, è un trasferimento: il suo 2013 con il Toro è stato da incorniciare, e da qui a diventare un uomo mercato il passo è stato istantaneo. Il Napoli lo guarda; lui gli strizza l’occhio.
LA CONSACRAZIONE – Sì, in realtà è di uno con un qualcosa in più, che stiamo parlando: un giocatore che, con la testa sgombra, è davvero una spanna superiore a tanti altri colleghi. Anche più famosi. Ecco, il problema, l’ostacolo o il freno, se vogliamo, è stato proprio questo: trovare il giusto equilibrio tra la concentrazione e l’estro tipico dei personaggi talentuosi. L’incontro fatidico, però, s’è consumato, e il suo campionato s’è concluso con 8 gol, 12 assist e la convocazione in Nazionale del C.t. Prandelli. La consacrazione.
BALEARI AZZURRE – Romano di Valmontone, dove tra l’altro ha anche aperto un Bed&Breakfast, Cerci è cresciuto nel vivaio della Roma e poi ci ha messo un po’ a tornare nel grande giro nonostante un potenziale super. Esempi: Mancini, il Mancio, lo avrebbe voluto portare al City, e una volta i tifosi della Fiorentina gli dedicarono un coro: «Alessio Cerci è meglio di Messi». A limitarlo? Il carattere, decisamente smussato, e un paio di infortuni. Fan di Totti, innamorato dei bolidi – tanto da dichiarare che se non avesse fatto il calciatore avrebbe fatto il pilota – e di Federica, nel tempo libero si divide tra Valmontone, dove lo conoscono come l’Henry italiano, e Formentera. Nella perla delle Baleari ha comprato anche a casa, e le sue vacanze sono sempre lì, con l’amico napoletano, Yuri Salemme, uno dei soci del The Beach, e De Silvestri, il collega del cuore. Vita da vip sulla sabbia bianca? Macché: spaghetti al pomodoro e partitelle sulla spiaggia. Conosce Napoli, e gli piace anche da matti: dopo la partita del San Paolo con il Torino, quella dell’1-1 beffa di Sansone a tempo scaduto, decise di restare in città. Contatti azzurri? Valon Behrami, altro grande amico del mondo del calcio. Ecco, Behra è già pronto a fargli da cicerone. Parola al Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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