CdS -Chavez: “Napoli, sto arrivando”

De Laurentiis scatenato: si allunga la lista dei sudamericani

 A Mazzarri è stato det­to di fidarsi. Cristian Gabriel Chavez, ventiquattro anni, attac­cante del San Lorenzo de Alma­gro, non è un top player. Anzi è persino poco conosciuto. Ma pos­siede potenzialità tecniche e fisi­che per cui nel giro di un anno potrebbe anche sfondare nel cal­cio italiano e diventare un altro Lavezzi.

 « Mister, nessun proble­ma, è un giovane da tenere nel gruppo ed introdurlo piano-piano nel nostro calcio. Poi si vedrà. Se ha la stoffa, si farà strada da solo » , è stato detto a Maz­zarri che giorni fa s’era dichiarato propenso ad acco­gliere un top player ( alla Pepito Rossi, per intenderci) e non un ripiego onde evitare di sovracca­ricare la rosa.

Ma il Napoli ha seguito questo gio­vanotto di mamma paraguaiana e papà argentino, vi ha creduto ed appena è stato trovato un punto d’intesa sulla valutazione si è tuffato con convinzione nel­l’affare. Cristian Gabriel Chavez rappresenta il prototipo di calcia­tore sul quale De Laurentiis ogni estate ama puntare un po’ di eu­ro: giovane, fisicamente valido, dotato sul piano tecnico e dal co­sto non eccessivo. Una scommes­sa, insomma. Così come erano state nel passato quelle di Hoffer e Dumitru, peraltro svanite piut­tosto presto.

Chavez è costato anche meno, un milione e trecentomila euro, divisi in parti uguali tra il club di appartenenza (il San Lorenzo, lo stesso di Lavezzi), ed un gruppo di avvocati, proprietari dell’altra metà del cartellino (gli stessi di Javier Pastore). Contratto qua­driennale al ragazzo. Manca solo l’ufficialità al passaggio. Chavez ha già salutato tutti ed annuncia­to il suo arrivo a Napoli.

«Non ve­do l’ora di fare queste esperienza al fianco del Pocho, uno dei miei beniamini. Mi dispiace lasciare il San Lorenzo ed i suoi tifosi ma sono arrivato al punto di dare una sterzata alla mia carriera. O la va, o la spacca. Ma sono sicu­ro di poter far bene anche in un calcio così difficile come quello italiano. E poi, Napoli per gli ar­gentini è un posto molto familia­re ».

IL NEGRO – Lo chiamano così per la carnagione scusa. Chavez ha mamma paraguaiana e papà ar­gentino. E’ nato e cresciuto a Bai­res. Ma calcisticamente non ha avuto molte occasioni per farsi notare. Se non per qualche gol ca­rambolesco nella seconda divi­sione argentina, nelle fila del­l’Atletico Tucuman. Si tratta di una seconda punta, di piede de­stro, che fa della velocità la sua prerogativa principale. O meglio, possiede un controllo di palla in velocità da fare in­vidia a molti. Parte dai trenta-quaranta metri saltando gli avversari come bi­rilli. Rispetto a La­vezzi ha meno po­tenza esplosiva ma non gli manca la tecnica di base.

Giura il suo pro­curatore Alejandro Mazzoni, lo stesso del Pocho: «Gabriel si farà valere, ve­drete. Nel calcio a volte i talenti si perdono perché non trovano l’occa­sione giusta per sfondare. Napo­li è la piazza ideale per questo ragazzo, molto tranquillo e molto motivato».

In Paraguay spingevano perché prendesse la nazionalità della mamma in modo da essere pro­vato nelle nazionali minori. Ma lui non ha voluto, pur sapendo di dare un dispiacere alla mamma. Al momento ha passaporto argen­tino ed il Napoli può tesserarlo come extracomunitario. Ma tra sei mesi potrebbe prendere quel­la di comunitario, dal momento che la pratica è pronta per esse­re avviata.

LA RICONOSCENZA – Chavez era le­gato al San Lorenzo de Almagro fino al 2012. Avrebbe potuto aspettare gennaio per accordarsi con il Napoli e guadagnare di più con lo svincolo. Ma l’attaccante, visto all’opera da Bigon e Miche­li appena due settimane fa, ha vo­luto accelerare l’operazione in modo da far intascare un po’ di soldi anche al club che l’ha lan­ciato nel calcio. Ed ancora ieri, felice, ribadiva: «Napoli, sto arri­vando» . Pur sapendo che gli toc­cherà fare tanta anticamera al­l’inizio.

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

Vesux

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