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Cavani pesca il futuro

L'attaccante azzurro parlerà con iDe Laurentiis in caso di offerte dall'estero

Tutto il mondo è un paese per il Matador: e l’Uruguay lo è ancor di più, perché in quell’uomo dei sogni c’è l’orgoglio Nazionale, c’è un eroe da inseguire e «tutelare», c’è un figliol prodigo da coccolare. Si scrive Cavani e si rilegge il suo futuro in ogni lingua: nell’inglese del Manchester City, nello spagnolo del Real, magari nel tedesco del Bayern Monaco, ma innanzitutto nell’italiano d’un Napoli ch’è la sua dimora (per il momento) irrinunciabile, la sua culla ideale nella quale lasciarsi dedicare la musica della Champions: «Io mi trovo benissimo dove sto adesso: come professionista e come persona sono cresciuto grazie all’esperienza della serie A». 

PESCARE NEL FUTURO – Ne è scivolata d’acqua nel fiume che lo rapisce, ma all’amo lanciato da Ovacion Digital non si può abboccare in regime di austerity dialettica: la Confederations Cup è alle porte e oltre quel sipario, che poi calerà, verrà il mercato con la sua inquietudine, con le sue giornate folli, con le voci che si accavalleranno e trascineranno – sempre più prepotentemente – Cavani di qua e di là. «Ma io adesso me ne sto a casa per ricaricare le batterie e poi penserò alla Nazionale. Nella mia testa, in questo momento, c’è solo il Napoli». La verità per il momento è una e però potrà diventare anche trina: perché quando il calcio sarà andato ufficialmente in vacanza, si (ri)comincerà a discutere d’affari, si (ri)leggeranno le carte – contratti compresi – e si rifletterà (inevitabilmente) su quella clausola da sessantatré milioni di euro che servono per arricchirsi d’un goleador a peso d’oro. 
L’UOMO DEL PRESIDENTE – Accada quel che accada, serviranno settimane e forse mesi, perché ogni momento sarà buono, avendo stabilito una cifra e dovendola presentare: ma a Salto, in Uruguay, mentre l’hobby preferito va in scena assieme al papà Luis, Cavani ha parole rispettose nei confronti del Napoli, del suo presidente, e tralascia qualsiasi considerazione, e ignora qualsiasi ipotesi, e sorvola sulle destinazioni e preferisce glissare, esprimendosi con diplomazia ma anche con sincerità: «Real Madrid e Manchester City sono interessate a me? Io penso soltanto al Napoli e poi se dovesse arrivare un’offerta importante, ne parlerei con De Laurentiis». 
CHE TRIENNIO – Per ora, vale ciò ch’è è stato, quelle tre stagioni indimenticabili, quella valaga di reti con le quali ha sommerso di attenzioni la sua Napoli, quelle due qualificazioni in Champions, quella coppa Itali,a quel titolo da capocannoniere, quell’essere Cavani, centoquattro gol, una media terrificante da far impallidire persino Maradona, il più grande di tutti ed il più grande di sempre, avvicinato assai. Cavani, Cavani, Cavani: in cifre, trentatré, trentatré e trentotto, una macchina perfetta utile per correre via nell’Olimpo degli dei, per diventare una stella di prima grandezza, per caratterizzare il prossimo mercato a suon di euro, per ritrovarsi al centro dei pensieri di chiunque, dall’Inghilterra alla Spagna, dalla Germania a Napoli, la più innamorata che ci sia, la sua passione attuale. 
DECIDE LUI  Vale ciò ch’è stato detto in tempi non sospetti: vale la speranza di De Laurentiis che non arrivi seriamente nessuno («mica è facile, visto il momento di crisi generale, che si presenti una società con sessantatré milioni di euro» ); vale ciò che propone al momento il mercato, un passaparola che non ha prodotto offerte concerte, che ha avvicinato il City, soprattutto il City a De Laurentiis ( «sono dieci mesi che mi pressano: io per far banco impiego un secondo»); ma vale anche il contrario e dunque la possibilità che qualcosa si muova, quando il valzer delle panchine si sarà ultimato e le idee saranno complessivamente più chiare. Ma vale, principalmente, ciò che s’ode da Salto, in Uruguay, dalla rive d’un fiume nel quale Cavani si specchia: «Io penso esclusivamente al Napoli e poi quando arriverà una proposta, semmai arriverà, ne parlerò con il mio club e con il presidente. Io in Italia sono cresciuto, sia come uomo che come attaccante; e a Napoli mi trovo molto bene, ci sto benissimo. Devo tanto all’esperienza acquisita nel campionato di serie A». 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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