Ora tocca al Real Madrid, la squadra del suo cuore. Se davvero uno dei club più titolati d’Europa ci tiene ad assicurarsi il Matador, è giunta l’ora che esca allo scoperto. Cavani, da parte sua, non smette di lanciare segnali ai blancos. Ieri ha scelto Marca, non a caso il primo quotidiano sportivo di Madrid, per confessarsi e lanciare l’ennesimo segnale: «Sono pronto ad andare via da Napoli. Ma se lo faccio, lo farò dalla porta principale ovvero solo per andare in un top club». La vigilia della sfida dell’Uruguay con il Brasile (in campo stasera) è servita a mettere sul tavolo le carte. Il pensiero di Edi va riassunto così: «Nei sogni di bambino ci sono sempre le squadre che brillano a livello mondiale. Nei miei sogni c’era il Real ma anche il Barcellona. Ma adesso sono un giocatore del Napoli e ne sono orgoglioso. Se andrò via, lo farò solo per una squadra importante». È chiaro ormai che al suo ritorno in Italia, il Matador andrà da De Laurentiis per chiedere di cederlo trattando sul prezzo. Ma il Napoli non intende dargli udienza se non arriva un’offerta da 63 milioni di euro. Cioè, una valutazione da crack, da goleador della serie A. E lo spiega bene, già in stile aziendalista al cento per cento, Rafa Benitez. Al suo rientro a Liverpool, il neo tecnico azzurro ha scelto di parlare alla radio proprio di Marca. E ha detto: «Né io né De Laurentiis vogliamo rinunciare a Cavani. Lui lo sa che stiamo costruendo una squadra molto competitiva per poter lottare sia per lo scudetto che in Champions. Il Napoli è un club ricco, ha un presidente ambizioso e non ha bisogno di vendere perché non ha bisogno di soldi. Tuttavia c’è una clausola: lo so bene. Ma nei miei piani c’è un Napoli con Cavani attaccante». All’orizzonte, dunque, c’è ancora molta confusione. Anche perché il giocatore, nella sua intervista manda segnali contrastanti. Per prima cosa, poi, fa i complimenti a Benitez. Una novità: «È un tecnico di grande livello, uno che ha allenato i migliori al mondo. È proprio l’allenatore di cui ha bisogno il Napoli». Ai toni fermi usati il giorno prima («Voglio un faccia a faccia col mio presidente») seguono quelli più smussati di ieri: «Ci sono cose e situazioni che spesso allontanano un calciatore da una squadra e da una città. Io e De Laurentiis siamo maturi da capire quale è la cosa migliore per entrambi». Solo un augurio di facciata? Beh, potrebbe anche essere una presa d’atto che il braccio di ferro con il Napoli potrebbe andare per le lunghe. E, allora, lui si prepara a modo. Si spiega così la volontà di rientrare il prima possibile in Italia (forse già il 10 luglio), unita all’intenzione espressa d’incontrare in tempi brevi il suo presidente. Glissa sulla cifra della clausola: «Non so se valgo tutti quei soldi», sbotta. Poi prosegue: «Ho dato tanto e ho avuto tanto dal Napoli e continuerò a farlo sempre. Se poi andrà via ci sarà qualche tifoso che lo capirà ed altri che non lo capiranno. Ma non andrò via dalla porta secondaria, ma da quella principale». Comunque la partita a scacchi è appena iniziata. Ed è assai delicata. Tanto delicata da costringere Cavani a fare una cosa che deve essergli costata molto: zittire la sua famiglia. «Quando parlano mio padre e mia madre non parla Edinson. L’ho detto mille volte ai miei familiari di smetterla. Io appartengo al Napoli e il mio futuro è nelle mani del club azzurro». De Laurentiis continua ad avere un atteggiamento coerente con i segnali mandati nelle ultime settimane. Il presidente azzurro non è coinvolto dalle frenesie legate alla voglia di andare altrove di Cavani. Oltre al Real, freme soprattutto il Chelsea che è quello che offre più di tutti: quasi 55 milioni di euro. Una offerta pronta a divenire concreta. Intanto, stasera il Matador sfida il Brasile nella semifinale di Confederations Cup: a caccia del primo gol nel torneo e della finale.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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