Il primo effetto delle dimissioni di Fabio Capello da ct è stato far scendere di un paio di punti le quotazioni dei bookmakers inglesi sulla vittoria della loro nazionale al prossimo Europeo. Ma questo ormai non è più un problema del «mister», già rientrato in Italia. A quattro mesi dal torneo in Polonia e Ucraina il tecnico friulano ha sbattuto la porta, non accettando che la federazione togliesse la fascia di capitano a John Terry, rinviato a giudizio con l’accusa di razzismo, senza ascoltare il suo parere. Inghilterra addio, dunque. Ed è partito il toto-incarico. Subito hanno preso vigore le voci che vorrebbero l’Inter in prima fila per averlo. Il nome di Capello era in cima alla lista di Massimo Moratti per il dopo Mourinho, prima che giungesse la conferma del contratto con la Football association. Ma ieri il presidente nerazzurro si è affrettato a smentire («Né ora né dopo»), anche se è giunta la notizia che Luciano Spalletti ha prolungato fino al 2015 il rapporto con lo Zenit di San Pietroburgo. E Spalletti era uno dei principali candidati a guidare l’Inter nella prossima stagione. Poi c’è l’opzione russa, con l’Anzhi Makhachkala del magnate Suleiman Kerimov che può mettere sul piatto ingaggi ormai improponibili per il calcio italiano, vedi la scelta di Eto’o. A fine novembre Capello andò a Mosca (per assistere ad uno spettacolo del Bolshoi, assicurò lui) e la stampa locale si scatenò parlando di un’offerta da capogiro avanzata dal club del Daghestan. Una grossa tentazione potrebbe essere anche la panchina dell’Italia per il Mondiale del 2014, in casa dei pluricampioni brasiliani. Altrimenti ecco l’ipotesi del ritorno alla Juventus, ma dietro una scrivania. Dirigente e manager dell’unico club italiano proprietario dello stadio in cui gioca.
Prima di lasciare l’Inghilterra, il tecnico goriziano ha inviato un saluto: «Grazie e auguri per il futuro – è il suo congedo – Desidero ringraziare i giocatori lo staff e la Football Association per la professionalità che hanno dimostrato in questi miei anni da manager della Nazionale. Un saluto speciale anche a tutti i tifosi che hanno sempre sostenuto la squadra e il mio lavoro. A tutti loro auguro di conquistare i massimi traguardi sportivi». Sul tema è intervenuto anche il premier David Cameron: «Mi dispiace per Fabio, un bravo allenatore e una persona per bene. Ma non credo che abbia avuto ragione in merito a John Terry». Intanto sulla panchina dei Leoni siederà per l’amichevole con l’Olanda del 29 febbraio Stuart Pearce. «Conosce molto bene i giocatori e si è offerto di farlo», ha detto il presidente della Football association Davide Bernstein. Pearce è il tecnico che guiderà la nazionale britannica alle prossime Olimpiadi di Londra. Un tecnico inglese, come potrebbe essere il futuro ct: il grande favorito resta Henry Redknapp, attuale manager del Tottenham ma si fanno anche i nomi di Guus Hiddink, tecnico dimissionario della Turchia, José Mourinho (ma quasi impossibile che lasci il Real) e un altro grande vecchio del calcio d’oltremanica, Roy Hodgson, attuale allenatore del West Bromwich. «Preferiamo un tecnico inglese o un britannico, ma abbiamo una mente aperta», ha detto ancora Bernstein. Il quale ha chiarito che con Capello mercoledì è stata «una giornata difficile», ma che si è chiusa «con una stretta di mano». Aggiungendo che la Fa non ha incoraggiato il tecnico italiano a dimettersi: «Abbiamo avuto un franco scambio di vedute. Dopo queste discussioni sono andato nel suo ufficio e mi ha detto che voleva dimettersi».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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