Tuttomercatoweb.com ha contattato Riccardo Calleri, uno degli agenti Fifa più noti a livello internazionale che può vantare un assistito sia nel Porto (Juan Fernando Quintero) che nel Napoli (Juan Camilo Zuniga).
Che Porto si troverà di fronte il Napoli?
“Una squadra che vive una situazione anomala. In casa Porto non sono certo abituati a cambiare tecnico a stagione in corso”.
E allora perché l’hanno fatto?
“Per i risultati. Una squadra come il Porto non può permettersi di non tenere il ritmo delle prime in Portogallo (è a -9 dal Benfica capolista, ndr). Sono terzi e non possono concedersi un ulteriore calo di concentrazione. La qualificazione alla Champions è fondamentale per il Porto per portare avanti il suo progetto”.
Spiegaci meglio questo progetto…
“E’ una squadra che investe molto sui giovani e fa delle plusvalenze come non se ne vedono nel resto d’Europa, pur restando competitiva ad alti livelli. Un esempio per le squadre italiane che parlano molto di giovani ma poi, nei fatti, investono poco su di loro”.
Tra questi c’è anche Quintero…
“Lui è partito fortissimo con gol e assist. Dopo, però, non ha trovato quella continuità necessaria per consacrare definitivamente il suo talento. Non ci dimentichiamo, comunque, che è un ’93. Una stagione del genere era preventivabile”.
In che senso?
“Perché in genere sono i giovani a pagare di più nei momenti delicati. Il Porto ha attraversato un periodo negativo e in questi casi si dà spazio a calciatori di maggiore esperienza”.
Ma la società ha ancora fiducia in lui?
“Ci mancherebbe, la fiducia in Quintero è incondizionata. L’hanno dimostrato anche a gennaio”.
In che modo?
“Evitando anche solo di ascoltare tutte le offerte che sono arrivate per lui. C’erano molti club che lo volevano in prestito, ma il Porto è stato chiaro: ‘Quintero deve crescere con noi, questo è l’ambiente ideale per migliorarsi e non si muoverà’. E così è stato”.
Come dar torto al Porto… Ma perché è andato via dall’Italia?
“Per il discorso accennato in precedenza”.
Sarebbe?
“In Italia si parla molto di giovani, ma si investe poco su di loro. Quintero al Pescara ha messo in mostra tutte le sue qualità, tutti i top club di Serie A lo conoscono bene ma nessuno era disposto a pagare i soldi (circa dieci milioni di euro, ndr) sborsati dal Porto”.
Passiamo a Zuniga. Quando rientrerà?
“Lasciamo stare le date, in questi mesi ne sono state dette fin troppe”.
In teoria sarebbe dovuto rientrare dopo sei settimane?
“E’ vero, perché si pensava fosse una semplice ‘pulizia’ del ginocchio. Ma già dopo qualche settimane si è capito che per risolvere definitivamente il problema al ginocchio sarebbe servito molto più tempo”.
E perché si continuavano ad annunciare date di rientro poi puntualmente smentite?
“Non so, proprio per questo meglio evitare di farne”
Allora parliamo del suo recupero.
“Procede bene. Il giocatore sta smaltendo in maniera definitiva il problema al ginocchio e pian piano sta tornando ad allenarsi col resto del gruppo. E’ chiaro, però, che essendo fuori da ottobre deve ritrovare la condizione fisica migliore, il ritmo partita”.
Cosa è emerso dal consulto a Barcellona coi medici della Colombia?
“Niente di che, c’è stato un confronto sulle tappe del recupero. Sono medici molto bravi e Zuniga ha voluto fare con loro il punto della situazione”.
Ricevute rassicurazioni in vista del Mondiale?
“Ma no, non ce ne era bisogno. E poi in questo momento Zuniga pensa al Napoli. C’è un finale di stagione molto intenso a cui lui vuole partecipare”.
Ci riprovo con la data, allora. Può rientrare tra fine mese e aprile?
“Si, i tempi potrebbero e dovrebbero essere questi. Come detto prima, però, visto quanto accaduto in questi mesi meglio evitare di fissare date precise”.
Fonte: Tmw
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