I battenti del campionato italiano stanno per chiudersi, quasi in contemporanea, mentre in Brasile si giocheranno i Mondiali 2014, aprirà il suo sipario la sessione estiva di calciomercato. Colpi di scena e trattative interessanti non mancheranno,anche alla luce dei risultati dell’annata. A parlarne ai nostri microfoni è stato Bernardo Brovarone, tra i più noti intermediari ed esperti di mercato del panorama nazionale.
Siamo a quattro giornate dalla fine del campionato italiano, tutte le somme, o quasi, sono state tirate. La sua opinione sulla stagione?
“Bhé, diciamo che nel corso dell’anno abbiamo avuto modo di vedere una protagonista assoluta, una squadra eccezionale: la Juventus, di fronte alla quale però c’è stata una Roma che ha condotto un campionato da scudetto. Purtroppo si è trovata a combattere contro una duellante quale la squadra bianconera, che, credo, abbia il suo valore aggiunto nello stadio di proprietà: le diciassette vittorie in casa ne sono la dimostrazione. Spero che questo possa essere un messaggio chiaro anche per le altre società italiane che vogliono salire alla ribalta. Nonostante all’inizio in Europa abbia faticato, ritengo che la Juventus sia una squadra costruita per competere con le grandi, grazie anche agli attaccanti che ha in rosa. Purtroppo oggi in Champions League ci troviamo di fronte dei colossi economici contro cui lottare è difficilissimo, ma nel caso dei bianco-neri hanno un centrocampo, una difesa ed un portiere che non hanno nulla da invidiare a nessuno”
La Juventus avrebbe dovuto provvedere a portare in squadra qualche altro attaccante?
“La Juventus ha preso Tevez a 9 milioni di euro ed ha 29 anni, qualcosa vorrà pur dire. Nel nostro campionato, il capocannoniere è Immobile, senza nulla togliergli, e lo segue Luca Toni: il nostro calcio resta affascinante ed interessante, ma viviamo un periodo di grande flessione”
Come crede si possa ovviare alla crisi del calcio italiano? Di quali strumenti potremmo avvalerci per recuperare appeal?
“Penso che dobbiamo dare maggiore risalto al prodotto giovanile, abbiamo dei vivai che sfornano talenti unici. Dobbiamo rigenerare i presupposti, tornare a puntare su giocatori come Gabbiadini, De Sciglio, per citarne qualcuno, che finiscono per essere accantonati e svalorizzati. Facciamo spesso operazioni più finanziarie che tecniche. C’è un discorso di ammortamento di base: le transizioni con l’estero le puoi dilazionare, nel caso di affari interni è tutto più complicato”
Altre due squadre che si sono espresse a buoni livelli quest’anno sono Fiorentina e Napoli, che s’incontreranno il prossimo 3 maggio per la finale di Coppa Italia. Come vede questa sfida e come ci arrivano le due formazioni?
“E’ una partita molto equilibrata che, a scapito della Fiorentina, perderà quasi sicuramente due protagonisti magnifici: Rossi e Gomez, i quali avrebbero potuto proporre uno scontro di qualità superiore. Tuttavia quella viola è una formazione che gioca molto bene al calcio, per cui può vincere la Coppa, mentre il Napoli sta vivendo un momento particolare. E’ una squadra che ha speso molto sul mercato in un contesto che già prevedeva secondo posto ed ottavi di Champions per cui ci si aspettava di più: una crescita un po’ più repentina. Forse l’assenza di Cavani ha influito e forse Benitez è un tecnico che ha bisogno di maggiore tempo per far assorbire le sue idee. Credo quindi che entrambe le formazioni abbiano gli strumenti per mettersi vicendevolmente in difficoltà. Il Napoli inoltre ha un attaccante strabiliante come Higuain, che nel sostituire Cavani non ha abbassato il livello dell’attacco, ci sono state però delle pause anche a livello di unione: non sempre il gruppo è apparso coeso. Sicuramente saranno di fronte le due squadre che più hanno fame di andare a prendere le prime classificate”
Fonte: generazioneditalenti.com
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