Kevin Prince Boateng è stato invitato dalle Nazioni Unite alla commemorazione della Giornata Internazionale per l’eliminazione delle Discriminazioni Razziali che si terrà il 21 marzo ala Palazzo delle Nazioni di Ginevra. Lo annuncia il Milan sul proprio sito.
L’evento è un importante momento di riflessione che quest’anno si concentra sul tema «Sport e razzismo: diamo un calcio al pregiudizio». Si tiene dal 1966 nelle medesima data e coinvolgerà sia il quartier generale dell’Onu a New York sia quello di Ginevra, al quale parteciperà Boateng. «Questo evento – scrive il Milan sul proprio sito – che segue la storica decisione del giudice sportivo di martedì in ordine cronologico, e che sul piano dei principi e dei valori è un ulteriore attestato di vicinanza al Milan e al suo giocatore dopo i fatti di Busto Arsizio, riempie d’orgoglio tutto il club rossonero e tutti i suoi tifosi».
L’invito dell’Onu arriva il giorno dopo la decisione di Gianpaolo Tosel. Il giudice sportivo della serie A ha ricordato che «una squadra non può abbandonare il campo se non su indicazione dell’arbitro» ma ha anche aggiunto che «gli essenziali valori dello sport e la civile convivenza escludono che possa acquisire rilevanza disciplinare un gesto di solidarietà verso un uomo vittima di beceri insulti» con conseguente archiviazione del caso. Decisione accolta con favore dal neo rieletto presidente della Figc Giancarlo Abete che ha l’ha definita «ottima».
Proprio nei giorni scorsi Gigi Farioli, il sindaco di Busto Arsizio, in un’intervista rilasciata al settimanale Chi si è detto pronto a nominare Boateng cittadino onorario di Busto Arsizio, individuando tra l’altro la data in cui rigiocare l’amichevole: lunedì 28 gennaio, il giorno dopo quello della Memoria, in ricordo delle vittime dell’Olocausto.
La Giornata Internazionale per l’eliminazione delle Discriminazioni Razziali viene è stata proclamata dalle Nazioni Unite per il 21 marzo di ogni anno. In questa data il mondo commemora l’anniversario del massacro del 1960 a Sharpville, che ha visto dozzine di dimostranti pacifici uccisi dalla polizia durante l’apartheid in Sud Africa, semplicemente per aver protestato contro le leggi razziali discriminanti. Quel giorno furono uccise 69 persone.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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