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Calcio-Napoli

Bigon guarda al Sudamerica

In difesa piace il giocatore del Parma Paletta ma costa troppo

Brrr: gli spifferi ci sono ed ora che il mercato è alle porte, se ne avvertono gli effetti. Chi parte, chi resta, chi vive nell’ombra, secretato per evitare dispersione di notizie ed aste conseguenti: la fiera dei sogni sta per riaprire, ma meglio far finta di niente, restare sul vago ed appoggiarsi al nulla. C’è un mese o giù di lì prima che scatti l’ora X e si avvii – ufficialmente – il dialogo: ma anche quando tutto sarà consentito dal regolamento, Riccardo Bigon lascerà che una nube avvolga i pensieri. «Il presidente De Laurentiis punta sempre sulla continuità del lavoro sul lungo periodo. Abbiamo sistematicamente cercato di fare poche cose ma utili al progetto. E sempre all’interno delle regole del fair play finanziario». In teoria: il nulla; in pratica: c’è tutto il Napoli là dentro – mentre l’etere, attraverso Radio Marte – diffonde le riflessione del diesse, obbligato dalla logica a tacere.

SUD AMERICA – Rileggendo o riascoltando: «Il presidente De Laurentiis punta sempre sulla continuità del lavoro sul lungo periodo». Traducendo: sarà un mercato per nulla differente da quelli precedenti, con un occhio lanciato (obbligatoriamente) sulla carta d’identità, che ha un suo peso. Quella di Marco Donadel, a prescindere dal rendimento e dall’incidenza della sorte negli ultimi sedici mesi, recita: 21 aprile 1983. Il Pescara ha bisogno di un centrocampista del genere e Daniele Delli Carri, ds della neopromossa, l’ha candidamente ammesso. Si può fare e però va cercato un centrocampista con caratteristiche più o meno simili (perché nessun giocatore è uguale all’altro). Diciamo Bruno Zuculini , va, quello del Racing Avellaneda, quello ch’è nato il 2 aprile del 1993, dunque che ha dieci anni di meno; quello che piaceva già due estati fa, prima che entrasse a far parte dell’Under 20 argentina. Quello che gioca nella stessa squadra di Ricardo Centurion (19), che però è gestito da Alejandro Junior Mazzoni, il procuratore di Campagnaro, che ha il contratto in scadenza e distanze quasi siderali per il rinnovo.
PALETTA «AZZURRA» – Ma c’è dell’altro nel Bigon radiofonico, espressione d’una linea aziendale: «Abbiamo sistematicamente cercato di fare poche cose ma utili al progetto. E sempre all’interno delle regole del fair play finanziario». Messaggio inequivocabile, affinché si convincano i venditori a non avanzare richieste esagerate: il Napoli ha una sua filosofia dalla quale non deroga e, nel caso in cui debba attrezzarsi per arricchire la difesa, svenarsi non si può, non si deve. Gabriel Paletta (26) resta un’ipotesi da ormai cinque mesi però la richiesta (9 milioni di euro) ricevuta nell’estate scorsa ha raffreddato l’entusiasmo. C’è tempo per sapere se sarà necessario un difensore in più, ma servirà eventualmente ridurre sensibilmente la forbice che attualmente divide ed alla quale Bigon resta aggrappato: «Vogliamo puntare al massimo, ma in base a quelle che sono le nostre possibilità. Cercheremo sempre di avere un gruppo ben bilanciato tra esperienza e gioventù. A gennaio cercheremo di capire quasi possibilità esistono». 
IDEE SPARSE – Le incognite restano: cosa sarà di Donadel? E di Uvini? «Ci aspetta un mercato difficile, nel quale, magari, si potrà mandare a giocare chi ha avuto meno spazio». Dunque: uno può andare al Pescara e l’altro al Palmeiras, unici movimenti che s’intravedono, nonostante una serie di offerte per Aronica, confermate da Alessandro Moggi, il manager del difensore: «Aronica sta benissimo qua ed io non sto cercando altre squadre. Qualche società è interessata a lui, ma sviluppi non se ne possono prevedere». Aronica resta dov’è, nel bel mezzo d’una squadra che insegue – eventualmente – un mediano. Per ora è l’unica priorità, neanche una certezza.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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