Gira e rigira, si finisce sempre laggiù, la terra promessa: qui Napoli a voi Buenos Aires, ch’è un sobborgo calcistico o, pardon, un Paradiso, perché poi la testa riconduce a Lui. E invece no, stavolta si vira, si dà un’occhiata a Raul Bobadilla (26 a giugno), il recentissimo tormento dell’Udinese in Europa League, l’estasi dello Young Boys, un carrarmato, un armandio a varie ante, un bisontino che in area di rigore potrebbe tornare utile per far respirare Edinson Cavani, ammesso che el matador lo voglia. «E’ un calciatore interessante, seguito dal vivo più volte».
LA CONFERMA – Le luci della sera stanno inghiottendo il post-partita di Siena-Napoli e quando i tre punti sono già lì come una tisana, Riccardo Bigon irrompe su Sky e non si può sottrarre alla domanda che arriva dritta al cuore: «Ci piace, vero, però dobbiamo stare attenti a prendere calciatori che arrivano dall’estero. Abbiamo quattro attaccanti forti, non siamo pressati da necessità offensive, almeno in quel reparto». Però c’è un nome nuovo che emerge dai taccuini segreti, in un inverno glaciale, con quel meno due in classifica che spinge il ds azzurro a intrufolarsi tra i tomi della giustizia sportiva: «Sarebbe preferibile non entrare nel merito, per non rubare troppo tempo. Ci saranno le sedi giuste per far valere le nostre ragioni. Ma queste sono regole vecchie di sessanta anni, che andrebbero riviste ed adeguate ai tempi. Sottolineo solo la tempistica, non mi permetto di fare classifiche su chi è stato trattato meglio o peggio, ma i club vengono penalizzati in maniera eccessiva. E poi due punti possono valere milioni di euro».
MERCATO – Dieci giorni ma in rintocchi del big ben già si odono, tra il vociare della gente che in giro per lo shopping, come il Napoli chiamato ad intervenire sul mercato: la difesa chiede interventi (urgenti), perché ormai i conti non tornano; Cannavaro e Grava squalificati, Aronica è già al Palermo e Fernandez – praticamente bocciato ieri, con lo spostamento di Britos in mezzo alla retroguardia – hanno inevitabilmente spinto a muoversi. «E’ indiscutibilmente vero che bisognerà fare qualcosa, perché siamo in difficoltà, avendo adesso un organico ridotto. Però lasciateci il tempo di gustarci la vittoria di Siena e questi tre punti che ci consentono di rimuovere il clima mesto dei giorni scorsi».
OCCHIO! – In ordine rigorosamente alfabetico, c’è un corazziere da cercare: uno che abbia le caratteristiche di Benatia (26 ad aprile) o magari la struttura e la personalità di Paletta (27 a febbraio) oppure la freschezza di Neto (25 a maggio) del Siena o infine uno con l’esperienza di Zaccardo (31 compiuti ieri) del Parma, che forse ha qualche anno in più ma che è anche capace di garantire un po’ di gol. «Nomi non ne faccio. Posso dire che per quanto riguarda il rinnovo di De Sanctis, attendiamo l’annuncio del presidente; che di Rosati siamo soddisfatti e non avvertiamo la necessità di muoverci; che Vargas è qui da un anno esatto ma ha giocato poco, perché ha trovato davanti a sé calciatori già pronti e in determinate squadre si fa fatica a sviluppare il proprio talento. Probabilmente le sue grandi qualità dovrà mostrarle da un’altra parte». E probabilmente Buenos Aires torna ad essere l’epicentro delle idee: e poi un argentino in Svizzera che ci fa?
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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