“Lavoriamo sul mercato per migliorare l’organico ma contestualmente cerchiamo soluzioni sul campo con i giocatori che abbiamo a disposizione”, è questo il Rafa-pensiero delle conferenze stampa delle ultime settimane. Il calcio è bugia, parafrasando un’intervista che Benitez rilasciò a “Repubblica” ma in questo caso le parole dell’ex allenatore del Chelsea corrispondono al vero. Benitez sta pensando ad una svolta tattica da quando ha recuperato Marek Hamsik, cioè dai giorni precedenti alla sfida contro la Sampdoria del 6 gennaio scorso. Benitez pensa al 4-3-3, i segnali sono tanti in tal senso. Nel finale della partita contro la formazione di Mihajlovic si è visto anche un test in tal senso con l’inserimento di Radosevic nella mediana a tre. Dietro Higuain, Benitez pensa ad un giocatore che dia profondità alla squadra, un attaccante come può essere Pandev o un giocatore letale negli ultimi venti metri come Mertens; si studia di posizionare Hamsik qualche metro più dietro alla posizione attuale. Ieri sera lo slovacco ai microfoni di Piùenne ha anche confessato la sua volontà: “Mi piacerebbe giocare mezzala in un centrocampo a tre”. Tali dichiarazioni svelano un confronto già imbastito con l’allenatore in tal senso. Il doppio acquisto a centrocampo, aspettando Behrami che potrebbe rientrare a metà febbraio, rivela la volontà d’imbottire il reparto che può dare più equilibrio sulla mediana. Per Benitez anche l’acquisto di un difensore va in secondo piano rispetto alla necessità di rinforzare il centrocampo, è lì la chiave per essere più equilibrati secondo l’allenatore spagnolo. Lo stesso Jorginho è cresciuto nel Verona in un centrocampo a tre e Ralf, M’Vila e Capoue sono tutti profili adatti a questo schieramento. A confermare questa direzione è anche la volontà di prendere Bastos (prima che si trasferisse alla Roma), che aveva la duttilità per essere schierato sia come esterno basso che da terza punta, ruolo esercitato ai tempi del Lione. Benitez ha richiesto un colpo anche sulle fasce, così si spiega la trattativa aperta per Moreno del Siviglia. L’obiettivo è duplice: poter spostare Reveillere sulla destra facendo rifiatare anche Maggio, uno dei più utilizzati vista l’emergenza esterni, e dirottare Armero nel ruolo di esterno d’attacco, posizione più congeniale e provata anche in estate durante il ritiro di Dimaro. Tra lavagna e mercato, il Napoli è un “work in progress” ma Benitez ha bisogno di rinforzi per applicare le sue idee. Del resto chi l’ha definito integralista non conosce la sua storia, Benitez è un allenatore che punta all’efficacia delle proprie scelte e non a valorizzare un modulo particolare. Il 3-5-1-1 con cui sconfisse la Juventus di Capello ai quarti di finale di Champions nel 2005 è l’esempio più chiaro ma nella sua storia ci sono tante storie di cambiamenti, intuizioni e decisioni diverse dal 4-2-3-1.
Ciro Troise
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