Mica si può può star fermi, a girellarsi i pollici, a pettinar le bambole, a perder tempo! Ma no: perché intanto il mondo gira come una palla e bisogna darci dentro, tenere gli occhi spalancati, osservando il calcio (ma non dal buco della serratura) allacciare i rapporti, pensare ai rinforzi e poi anche alle cessioni: il Napoli va, a prescindere, e mentre si cercano di interpretare i segnali di fumo, si procede a decodificare nel dettaglio le caratteristiche di ognuno.
PIANO B
– Come Mehdi Benatia (26), ritenuto praticamente sull’uscio di Castelvolturno, con la valigia già densa di nozione: raccontano gli amici degli amici che si sprecano sull’asse Napoli-Udine, crocevia non solo di interessi ma anche di sentimenti autentici, che il difensore marocchino sia già (vabbè, quasi) d’azzurro vestito. Il mercato è insidioso: la Fiorentina sembra sia intenzionata a fare un passettino in avanti ma a quel punto sarebbe il Napoli a doverne fare due indietro, essendo largamente in vantaggio, avendo avuto modo di dialogare (in anticipo) con Pozzo e sapendo persino quanto versare nelle casse friulane. Poi c’è Astori (26), che sta un pochino alle spalle, ma che rappresenta comunque un rinforzo da Champions, secondo le indicazioni del settore tecnico.
PIANO C
– Che sta per centrocampo: Fredy Guarin (26) è il talento indiscutibile sul quale il Napoli s’è lanciato in epoche non sospette e guadagnando terreno su una concorrenza nutrita (soprattutto straniera). Il Napoli lo vuole, lo ha chiesto, ha cominciato ad avanzare ipotesi, a discutere sulla posizione di Gargano, sull’eventuale di fare entrare nella trattativa anche Inler: si può fare ed è assai possibile che si faccia, perché i rapporti tra De Laurentiis e Moratti spingono a credere che le eventuali difficoltà legate ad uno spostamento di talenti (e di capitali) possano essere rimosse con la buona volontà ch’esiste tra le parti.
Con i colombiani è nato un feeling e Eder Alvarez Balanta (20) del River Plate è una passione fresca: c’è già una richiesta, un desiderio di parlarne, poi bisognerà dar seguito alle intenzioni. Intanto, da non dimenticare: Nainggolan (25) del Cagliari, né Nocerino (28) del Milan e conviene anche ricordare che su Fernando (21) del Gremio c’è una opzione.
PIANO OFFENSIVO – Pablo Daniel Osvaldo (27) è il centravanti che maggiormente intriga e fa niente se la dolce vita s’addice allo Johnny Depp del gol: ma ha talento, ha personalità, ha il fiuto del gol e una quotazione tutto sommato umanissima, accettabile per un top club come il Napoli che deve dotarsi di attaccante da prima fascia per andare a giocarsi la sua Champions. Osvaldo è il capofila d’un elenco nutrito, però limato sempre alle spalle d’un centravanti atipico, competo, capace d’essere prima punta classica (e solitaria) o partner di un attacco nel quale (eventualmente la storia non muti) di giocare al fianco del matador. Ma a De Laurentiis è sempre piaciuto Stevan Jovetic (24): l’atteggiamento del Napoli non muta e non ci saranno avance concrete in assenza d’una volontà precisa del calciatore, d’un desiderio indiscutibile di scegliersi nuovi orizzonti. A quel punto e solo in quel caso, De Laurentiis ricorderebbe a Della Valle di essere stato stregato da quel fenomeno con il quale è possibile legarsi a lungo, ossequiando appieno la filosofia societaria, che dà precedenza assoluta alla meglio gioventù, nella quale Jovetic rientra di diritto.
A.S.
