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Belfodil e Biabiany. Ora è il Parma a vendere i suoi gioielli

Negli anni '90 l'asse Tanzi-Ferlaino consentì al Napoli di evitare il fallimento. Adesso la situazione si è capovolta

Napoli e Parma finalmente rimettono le cose al loro posto. È il Napoli che compra i big dal Parma e non viceversa come nel passato è sempre accaduto. Verrebbe da dire, finalmente: tra i due club è la storia di una collaborazione dove il lavoro si è per molto tempo mescolato al gioco e dove la politica era alla base dell’amicizia tra i due presidenti degli anni 90, Tanzi e Ferlaino. Napoli e Parma sembravano quasi una franchigia, stile Nba, dove quella napoletana aveva importanza geografica, storica e politica mentre il Parma ne aveva preso il posto nelle zone alte della classifica della serie A.
L’autostrada correva in due corsie: Crippa, Zola e Cannavaro (Fabio e Paolo) – ovvero i campioni – a Parma; Bia, Pecchia, Caruso, Rincon, Matrecano, Ayala, Pizzi – ovvero quelli ”normali” a Napoli. Sembra una storia di un secolo fa. Giugno ’93: il Napoli è alle prese con una crisi economica dalla quale non si è ancora ripreso, l’ex padrone della Parmalat, a New York per un concerto di Pavarotti, chiama Corrado Ferlaino: «Tranquillo, Zola e Crippa li prendo io». Il favore si ripete due anni dopo: Tanzi prende Fabio Cannavaro, senza discussioni sul prezzo (15 miliardi di lire) perché quella era la cifra che serviva al Napoli per non fallire.
Acqua passata, perché poi l’amicizia divenne inamicizia dopo lo sgarbo Husain e dopo la storia piena di ombre sull’asse Parma-Verona.
Giugno 2003, vent’anni dopo, il Napoli e Napoli vanno al contrattacco: Belfodil e Biabiany si avvio in direzione del club azzurro. La trattativa è ben avviata e Bigon con il presidente Ghirardi parla di una doppia operazione, complessivamente valutata intorno ai 24 milioni. È soprattutto il ”Ronaldo d’Algeria” l’obiettivo principale del Napoli in questa fase iniziale del mercato: il Parma non lo vende per meno di 15 milioni mentre De Laurentiis non intende sborsare più di 11 milioni. Si tratta. Così come per il francese originario di Guadalupe (che è in comproprietà con la Sampdoria) tutta corsa e dribbling che il dg Leonardi insiste nel dire che non è sul mercato. Che poi nel linguaggio del calcio, significa solo alzare il prezzo. Il Napoli ha però dalla sua due pedine che piacciono a Donadoni: uno è Dossena, rientrato dal Palermo e che cerca sistemazione sapendo che Benitez non lo ha inserito nella lista di chi deve rimanere. Al Parma piace, ma piace anche a Pioli e al Bologna. Bigon potrebbe anche inserire nell’operazione uno tra Hoffer (che rientra dal Kaiserslautern) e Cigarini, vecchio pallino del tecnico dei ducali.
Santacroce dovrebbe essere riscattato in maniera definitiva dal Parma per poi essere dirottato in serie B.

Fonte: Il Mattino

 

La Redazione

L.D.M.

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