Segnatevi questo nome e non perdetelo di vista: Lee Seung Woo. Solo il tempo ci dirà se diventerà davvero la nuova stella blaugrana, magari non proprio il “nuovo Messi” come vorrebbe la lobby coreana ma un giocatore di primissimo livello come le premesse farebbero pensare a giudicare dal pressing (per ora a vuoto) delle big inglesi. E sempre il tempo ci dirà se per il Barcellona ne sarà valsa la pena: farsi escludere dal calciomercato per due sessioni, farsi multare (370 mila euro) insieme alla Federcalcio spagnola (410 mila) e compromettere la propria immagine a livello internazionale. Dopo il verdetto della Fifa, il club che ha fatto della
cantera un vanto e un marchio, viene trattato alla stregua di un mercante di bambini: costruisce campioni in casa, vero, ma dopo aver rastrellato i baby più promettenti in giro per il mondo, in barba ai regolamenti internazionali che vietano la compravendita di calciatori che non abbiano compiuto 18 anni.
SENZA PRECEDENTI- Certo, il provvedimento della Commissione Disciplinare della Fifa è senza precedenti per clamore del caso, numero dei giocatori coinvolti ed entità della sanzione: per due sessioni di mercato il Barcellona non potrà acquistare nuovi giocatori ma soltanto vendere, fermo restando che è difficile a queste condizioni immaginare di rinnovare la squadra con delle cessioni se non c’è modo di rimpiazzare chi parte. E il pensiero corre ai vari Mascherano, Alexis Sanchez, allo stesso Victor Valdes, infortunio a parte. Potranno tutti muoversi, in estate o a gennaio 2015, perché la Fifa non può limitare i loro diritti per punire il Barça.
Ma restiamo sul provvedimento. La Fifa ha preso in esame operazioni internazionali completate dal Barcellona tra il 2009 e il 2013, agevolata nel suo compito dal nuovo sistema telematico (il Fifa TMS) che ha permesso di incrociare rapidamente tutti i dati. A parte i movimenti all’interno dell’Unione Europea (età minima 16 anni), i minori possono trasferirsi all’estero solo se lo fanno per seguire la propria famiglia. E’ stato l’escamotage storicamente più adoperato da tutti i grandi club che monitorano il mercato internazionale: far traslocare le famiglie, offrire loro casa e una nuova opportunità di lavoro, quindi tesserare il ragazzo. Funzionò così anche per Messi, al quale peraltro il Barcellona garantì anche le cure mediche per il problema che ne aveva condizionato la crescita a livello fisico.
OMBRE INGLESI – Tra i dieci giocatori coinvolti, secondo le prime ricostruzioni, ci sarebbero altri due coreani, Paik Seung-Ho e Jang Gyeolhee, il francese Chendri, il nigeriano Adekanye e il camerunese Sousia. E ovviamente lui, Lee Seung Woo, la chiave di tutto. Perché già un anno fa, agli inizi del 2013, il Barça aveva ricevuto dalla Fifa una diffida ad utilizzare il giovane coreano, scoperto tre anni prima in un torneo in Sudafrica: il ragazzo si era trasferito a Barcellona con il padre, ma il cambio di residenza sarebbe avvenuto successivamente alla data del trasferimento. Un anno dopo, forte più che mai il sospetto blaugrana che la Fifa abbia agito su segnalazione di qualche club concorrente. E visto che il coreano piaceva alle inglesi…
LO SCENARIO – Il Barça, già scosso in passato dai rumors fiscali su Messi e sull’acquisto di Neymar, ha 90 giorni di tempo per sanare la situazione, con eventuali risarcimenti ai club di provenienza dei calciatori. Ma la partita più importante la giocherà davanti alla Commissione d’Appello e poi al Tas di Losanna: se non sarà riabilitato a fare mercato, dovrà ridefinire le strategie per la prossima stagione. Con il rischio di vedere saltare gli affari virtualmente già conclusi. Su tutti l’acquisto di Mark Ter Stegen dal Borussia Monchengladbach. «Non so se la sanzione si applica alle operazioni future o anche agli accordi già siglati», ha commentato ieri a Sport1 Gerd von Bruch, il suo agente. Ma gli accordi valgono solo se depositati durante la finestra di mercato. E se il Tas non annullerà la sanzione e se il Borussia M. non avrà la pazienza di aspettare un anno, allora il Barça avrà perso (per sempre?) Ter Stegen, il portiere del prossimo decennio. Per non parlare del croato Halilovic e di tutti gli altri obiettivi ai quali già stava lavorando da tempo. Tutto questo per aver fatto suo il Messi coreano.