Temperatura molto alta, come l’emozione, nel suo ultimo, vero giorno da giocatore del Napoli. La febbre del venerdì mattina, per Totò Aronica, un baluardo che con il termometro sotto il braccio e le lacrime di commozione vera a gonfiargli gli occhi, ieri ha salutato i compagni alla vigilia della partita con il Siena: non ha seguito la squadra in Toscana, Totò, l’influenza gli ha impedito di partecipare al suo stesso passo d’addio. La maglia azzurra è una seconda pelle, ma la prossima volta che sarà campionato, Aronica giocherà con il Palermo. Torna a casa, lasciandone un’altra. Insieme con un pezzo di cuore.
IL PILASTRO – E allora, un’altra defezione per la difesa del Napoli: dopo Paolo Cannavaro, anche il secondo pilastro del tris centrale e della squadra che ha scritto le pagine più belle della recente storia firmata Mazzarri, ha detto arrivederci. Non un addio, per carità, perché Aronica ha lasciato un gruppo di amici, prima che una squadra, e la carriera è storia ben diversa dalla vita. Ieri, però, ha salutato tutti, anche se magari qualche compagno lo vedrà il giorno di San Silvestro, avendo deciso di festeggiare comunque in città. Alla ripresa degli allenamenti dopo Natale, però, è praticamente scontata la sua assenza: dal 2 gennaio sarà ufficialmente un giocatore del Palermo. Nella sua Palermo.
FLACO IN BILICO – E ora? Con Cannavaro fermo e in attesa di sviluppi, Aronica andato al Palermo e Campagnaro promesso sposo dell’Inter, c’è un reparto da rifondare. Tra l’altro, in odore di partenza ci sono anche il giovanotto brasiliano, Bruno Uvini (chiesto in patria dal Gremio), e soprattutto Federico Fernandez (23). Il Flaco. Già, proprio lui: titolare nella Nazionale argentina e a singhiozzo, in ogni senso, con il Napoli. Non ha convinto, finora, l’ex difensore dell’Estudiantes, e dunque il club ha deciso anche di valutare un po’ di offerte e di proposte. Dire che viva il mercato in bilico è, probabilmente, la valutazione più attinente alla realtà.
LE STRATEGIE – Dopo la partita di oggi con il Siena, nonostante il Natale e le feste, la società e Mazzarri si dedicheranno alla pianificazione delle strategie: i primi obiettivi sono in difesa, ovviamente, perché alla luce dei due forfait, e considerando la lunga serie delle situazioni seriamente da definire, il reparto rischia di trovarsi più che scoperto.
GLI OBIETTIVI – I nomi più in voga, in questa ipotetica lista, sono quelli che nelle ultime settimane hanno già destato l’interesse dello staff tecnico: Matias Silvestre (28), che nell’Inter non trova spazio; Mehdi Benatia (25) dell’Udinese, probabilmente il più gettonato tra lo staff tecnico azzurro, nonostante sarà impegnato con il Marocco nella Coppa d’Africa; la coppia del Parma, Cristian Zaccardo (31) e Gabriel Paletta (26). Sondaggio anche per il sampdoriano, Daniele Gastaldello (29).
MALUMORE – Oltre al problema della difesa, da valutare la situazione del centrocampo: Marco Donadel (29) non è mai riuscito a rendere e a garantire un apporto importante, e come se non bastasse anche Blerim Dzemaili (26) comincia a mostrare qualche segno d’insofferenza al turnover: dei tre mediani svizzeri in rosa, lui è quello meno impiegato. I titolari sono Behrami e Inler, è cosa nota, ma il collega non sembra gradire troppo serenamente la storia. Al Napoli piace il giovane spagnolo della Samp, Pedro Obiang (20).
L’ATTACCO – Capitolo finale dedicato alle punte: sondato il Cagliari per Nenè (29), mentre i brasiliani del Gremio continuano a chiedere il prestito di Vargas (23).
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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