Josè Alberti, Agente Fifa, e grandissimo conoscitore di calcio argentino, è stato contattato dalla redazione di calciomercato.com, per una panoramica sui prospetti più interessanti presenti tra Buenos Aires e dintorni.
I 20 anni di Emanuel Mammana, centrale titolare del River Plate, hanno attirato l’attenzione di diverse squadre italiane, Napoli e Fiorentina in primis: il calciatore è già pronto per il grande salto? “E’ un difensore tecnico, elegante ma anche lui, come tutti, avrebbe bisogno di un periodo di ambientamento prima di poter essere valutato. In Argentina si lavora quasi esclusivamente sulla tecnica individuale dai 9 ai 16 anni mentre si tralasciano altri aspetti, soprattutto quelli legati alla crescita fisica. Bisogna aver pazienza, anche grandi campioni del passato, come ad esempio Sivori, inizialmente hanno faticato prima di imporsi in Italia. Solo che adesso si pretende tutto e subito ma con i giovani occorre del tempo, soprattutto se arrivano da un altro continente. Spesso si sottovaluta il tema dell’alimentazione ma è difficile cambiare stile alimentare da un giorno all’altro. Per questo dico che c’è bisogno di tempo prima di dare una valutazione definitiva su un calciatore proveniente dal sudamerica. Mammana sta facendo benissimo e ha i mezzi per imporsi”.
Affari in vista con il Napoli? “Al momento no, ma in passato abbiamo proposto al club azzurro diversi calciatori, su tutti Dybala e Lamela ma ci risero dietro. Fummo i primi a segnalarsi, all’epoca Paulo giocava in serie C ma ci presero in giro. Poi presero Datolo, gli fecero fare il giro del campo e poi abbiamo visto com’è finita. Era un buon giocatore ma fu caricato di troppe responsabilità. Per non parlare di gente come Fideleff e Chavez che col Napoli non c’entravano proprio nulla”.
Un ex azzurro, Lavezzi, ha deciso di cimentarsi con il calcio cinese: una scelta di natura esclusivamente economica? “Non posso entrare nel merito ma si trattava di una grandissima opportunità per il Pocho. Faceva l’elettricista, di fatto aveva lasciato il calcio mentre adesso si ritrova a far l’imprenditore, compra palazzi in argentina e fitta case. Ha pensato a sistemarsi e nessuno può dirgli di aver sbagliato”.
Il rapporto tra Higuain e De Laurentiis rischia di rompersi dopo le critiche inerenti il peso-forma del Pipita? “De Laurentiis poteva risparmiarsi quell’uscita, se ne poteva discutere all’interno dello spogliatoio ma oramai il calcio è cambiato. Prima i calciatori venivano controllati direttamente dalle società, prima durante e dopo l’allenamento mentre adesso sono liberi di fare ciò che vogliono. Il Pipita è un grandissimo campione, è sul livello di Lewandowski, ed è due-tre gradini solo sotto Messi e Cristiano Ronaldo”.
Per lo scudetto sarà duello Napoli-Juventus fino alla fine? “Il Napoli deve provarci fino alla fine, per la città sarebbe un traguardo fantastico e assolutamente meritato. Apprezzo Sarri ma deve cambiare qualcosa. Non è possibile che Higuain debba tornare indietro di sessanta metri per difendere sui calci piazzati. Questo continuo dispendio di energie gli ha fatto perdere brillantezza: prima impiegava tre secondi per fare un movimento, adesso ce ne mette sei perché evidentemente è stanco.
Sarri dovrebbe evitargli questa fatica inutile, possono difendere tranquillamente gli altri calciatori. Io non ho mai visto Ronaldo tornare. Higuain deve stare là, negli ulti venti metri, come Gerd Muller e Careca. In quella zona del campo è un fenomeno, quando arretra diventa un calciatore normale”.
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