Era l’11 settembre 2005 quando a 3’ dalla fine di un Treviso-Livorno 0-1 entra un ragazzino capellone e sbarbato. Robert Acquafresca, numero 26. Il debutto in Serie A proprio il giorno del suo diciottesimo compleanno. Non sarebbe potuto esserci regalo migliore. Ma facciamo un passo indietro: cresce nelle giovanili del Torino e quando si ritrova senza contratto per il fallimento del club, arriva l’offerta dell’Inter. Due stagioni a Treviso in prestito per crescere e raggiungere qualche traguardo: prima l’esordio in A, l’anno dopo – col club retrocesso in Serie B – segna la prima tripletta in carriera. Le migliori stagioni le gioca a Cagliari dove segna prima 10 gol, poi 14. Da quel momento sembrava tutto in discesa per Acquafresca: fu a un passo dal ritorno all’Inter che nel frattempo l’aveva ceduto al Genoa nell’operazione che portà Milito e Thiago Motta in nerazzurro, disse due volte no al Napoli e chiuse la porta alla nazionale polacca, con la quale avrebbe potuto giocare grazie alle origini della madre.
Il presente dice quattro minuti con la maglia del Sion in questa stagione e nulla più. Nel mezzo, qualche manciata di presenze qua e là tra Atalanta, Genoa, Bologna, Ternana e anche un’esperienza di sei mesi in Spagna con il Levante. Gol? Pochini, mai in doppia cifra.
Oggi Acquafresca ha 31 anni e ha giurato amore eterno alla Sardegna: “La mia vita è qui” dove vive e si è sposato. C’era la possibilità di giocare con l’Olbia ma Robert cercava una squadra di Serie A. L’ultima chiamata per l’attaccante è arrivata dalla nazionale sarda per la gara del 2019 marzo scorso contro gli Istrangios de Sardigna, una selezione dei migliori stranieri delle società dilettantistiche sarde vinta 7-1. Gol di Aquafresca? Nessuno. Minuti giocati? Zero. L’attaccante era uno dei pochi giocatori professionisti della rosa, composta soprattutto da dilettanti.
Contratto fino al 2020 con il Sion ma un futuro che potrebbe essere anche lontano dalla Svizzera. La voglia di riscatto dopo essersi messo alle spalle le esperienze negative di una carriera fatta di situazioni ribaltate all’improvviso: “Meglio non guardare troppo in là”. Acquafresca vive il presente.
Fonte: Loschema.it
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