CASTELVOLTURNO – Meno due: o, altrimenti, volendo essere più precisi, settantaquattro all’alba di quei giorni in cui il calcio finirà (mediaticamente) sottosopra, voci che si accavaleranno, nomi che si intrecceranno in quell’autostrada virtuale e sensazioni da governare. Aaa cercasi difensore, magari anche centrocampista: e comunque cercasi un uomo – almeno uno – in grado di conferire qualche sicurezza smarrita o mai realmente ritrovata, per non restare un’incompiuta. Il progetto è lì, che brilla al sole d’un decennio, che luminosamente punta al futuro: è appena iniziata, quest’annata densa, e però qualcosa s’intuisce e qualche altra era nell’aria. Perché s’era capito.
DIFESA – Il muro ha aperto qualche falla e, inutile fingere o ignorare, la ricostruzione ruoterà intorno a Paolo Cannavaro, dal cui destino dipenderanno le scelte: il recupero completo – a livello ambientale, fiduciario – indurrebbe a perlustrare l’universo però con cautela; ma in presenza di incertezze, di convinzioni d’argilla, allora si procederà con decisione. Cannavaro è stato vicinissimo all’Inter il 31 agosto: molto più di un pour parler, poco meno d’una trattativa, arenatasi per l’assenza di gradimento della contropartita tecnica (Andreolli) e per la precisa volontà di evitare di andare a dialogare con un club dal quale erano stati ricevuti un paio di sgarbi (Campagnaro e Gargano). Che oggi percorrere quella strada sia difficile è opinione diffusa: però, chi può dirlo? La Milano rossonera ha proceduto di suo: c’è già Rami e basta così. L’ipotesi a presa immediata è sempre quella di Martin Skrtel (29 nel prossimo dicembre): che comunque nel Liverpool sta giocando, in una inedita (per il calcio inglese) difesa a tre. L’opzione lungimirante invece conduce dritto a Eder Alvarez Balanta (21 a febbraio), per il quale servirà una bella conversione del River Plate, che viaggia su cifre incuranti della crisi economica: a dieci milioni di euro il Napoli non arriverà mai.
CENTROCAMPO – I sogni muoiono al risveglio però poi ricominciano al tramonto e se il Barcellona dovesse ammorbidirsi: Javier Mascherano (29) ha in sé le stimmate del top player, sa fare il centrocampista (e in che modo) e pure il centrale difensivo (e in che modo). Insomma, compri uno e però te ne ritrovi in casa due: però servono somme blu o azulgrana o come diavolo vi pare, perché tra acquisizione e costo ingaggio siamo nell’orbita dei quaranta milioni di euro. Dunque, conviene tornare tra gli umani però di livello come Rario Suarez (27 a febbraio), pure lui con caratteristiche da mediano d’elite, interdizione ma anche idee a disposizione della comunità. Ha un suo peso specifico nell’economia tattica, sa essere leader: rientra nel profilo del centrocampista ideale. Settantaquattro giorni ancora… calma.
Fonte: Corriere dello Sport
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