BUENOS AIRES – Non potevano essere migliori le notizie giunte a Papa Francesco. Il suo San Lorenzo batte il Nacional e conquista la prima Copa Libertadores della sua storia, completando nel migliore dei modi un’annata agonistica da mettere in cornice.
HABEMUS SAN LORENZO
Le speranze del Santo Padre, condivise poco prima della partenza per le terre della Corea del Sud, hanno trovato l’atteso compimento nella scorsa, storica notte del Pedro Bidegain. I Corvi entrano nel mito nella surreale atmosfera del Nuevo Gasometro, dopo aver sfiorato l’impresa in terra paraguayana. Nella gara d’andata, infatti, solo un insperato guizzo di Julio Santa Cruz (fratello di Roque) in pieno recupero aveva negato il golpe in trasferta targato Matos. Poco importa al maestro Edgardo Bauza, perché il ritorno tra le mura amiche non poteva che rappresentare la chiusura del cerchio.
INDIMENTICABILE
Per la prima volta in 106 anni di appassionata storia e amore viscerale offerto da una delle tifoserie più sanguigne del globo, il San Lorenzo conquista il più blasonato trofeo sud-americano. Davanti a 44mila tifosi azulgrana è bastato un calcio di rigore al 36’ del primo tempo messo a segno da Ortigoza. E’ proprio il corpulento centrocampista ad essere l’insperato “hombre de la pelicula” dopo la sconsiderata deviazione di mano di Coronel nella propria area di rigore. Dagli undici metri, Nestor fulmina Don e trasforma la passione dei supporters di Boedo nell’ultimo dei cerchi infernali. La compagine di Asuncion si sgretola mentalmente e scompare dal campo.
BAUZA L’UOMO DELLA PIOGGIA
Un trofeo meritato dopo una campagna condotta alla perfezione dal tecnico Edgardo Bauza, che nel 2008 aveva letteralmente compiuto il miracolo di portare sul trono del Sud America la squadra ecuadoriana della Liga Deportiva Universitaria de Quito. Sei anni dopo il bravo Bauza si è saputo ripetere( eguagliando il record di Carlos Bianchi che riuscì a vincere la Libertadores con due diversi club) interrompendo il dominio brasiliano che durava da quattro anni. Merito anche della personalità di un gruppo maturo e ricco di talento, guidato ad arte da capitan Leandro Romagnoli. Proprio il fantasista ex Sporting Lisbona ha celebrato con i tifosi della banda di Boedo il tanto atteso alloro.
Servizio a cura di Francesco Pugliese
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