La standing ovation all’uscita del campo gli ha fatto per un attimo ricordare i fasti dell’era Maione. Valerio Spinelli è tornato a Napoli dopo 7 anni ma gli sono bastate due partite per tornare nel cuore dei tifosi. Anche se non è più un ragazzino, l’ex scugnizzo puteolano in A2 può ancora dettar legge. E per lui parlano le cifre del match di mercoledì con Forlì: una doppia- doppia con 17 punti e 11 assist. Undici deliziosi passaggi smarcanti che in 27’ rappresentano un numero straordinario. Il tutto con febbre alta prima della gara, circa 39, abbassata solo dalla tachipirina. Un record. «Si, stavo male, ma ho preferito non dirlo. Lo sapeva solo il dottor D’Alicandro. L’accordo era che se non riuscivo a giocare, mi sarei tirato fuori da solo–spiega Spinelli-invece non ho avuto problemi. E poi può essere stato da esempio. Quest’anno ci teniamo a fare un grande campionato, il gruppo è compatto». Estroso, a volte debordante, Valerio ha dimostrato però di non essere solo genio e sregolatezza. Contro Forlì ha anche gestito, controllando i ritmi quando serviva. «Ormai non sono più solo quello che entra per cambiare le partite, con l’esperienza ho saputo migliorarmi – conclude il play- ho fatto una bella partita ma sono più contento per la squadra che ha reagito dopo il primo ko. La città ha voglia di grande basket e il pubblico è stato fantastico fin dalla prima azione. Saranno i tifosi a spingerci verso un playoff da protagonisti»
Fonte: Il Mattino
