Tre gare ufficiali, tre vittorie. È un sorriso a metà, comunque, quello che propaga il retrogusto della vittoria all’esordio contro Trento. Non è una smorfia, quantomeno una superstizione, ma solo la consapevolezza di avere iniziato con il piede giusto, una volontà largamente condivisa di non farsi travolgere dai facili entusiasmi e continuare sulla retta via. Si ponga l’attenzione, appunto, alle modalità assunte per arrivare al successo, un filo conduttore tra la teoria e la pratica, il lavoro e il suo costrutto, la determinazione e la pazienza di capire quando alzare il ritmo e offendere di conseguenza. In questo quadro si pianificano le fasi di una crescita, un percorso a tappe che deve partire essenzialmente da un diktat autoimposto che, seppur importante, non può prescindere dagli umori generati dai risultati. “A Trento abbiamo fatto bene, lavorato molto e devo dire che ho ricevuto risposte importanti dalla squadra – conferma l’allenatore Giovanni Perdichizzi -. In settimana ci eravamo detti di restare uniti, soprattutto mentalmente, qualora si fossero presentate situazioni a nostro svantaggio. Il break di 13-0 che abbiamo subìto nella prima parte non ci ha condizionati e siamo riusciti a ricucirlo con grande attenzione, e di questo sono contento. La squadra è stata lucida e successivamente ha gestito la partita con grande concentrazione. Siamo consci delle difficoltà, così come dei nostri mezzi, anche se è normale che siamo obiettivamente paghi”. La soddisfazione arriva anche da chi ha soppiantato l’opaca prestazione personale con la vittoria del gruppo; su tutti i “georgiani” Melvin Sanders e Taurean Green, non apparsi in grande spolvero sul parquet del PalaTrento: “Devo dire che non ho visto musi lunghi nel post-partita – ammette Perdichizzi – anzi, i due giocatori sono stati tra i primi ad abbracciare i propri compagni al suono della sirena. Credo che in una stagione lunga come questa ci sarà spazio per tutti, e una volta terminato il naturale periodo di adattamento al campionato non ci saranno problemi. Avere tante qualità nel proprio roster ci garantirà nel tempo la giusta pericolosità, ma dobbiamo forgiarle a pieno e vedere partita dopo partita su cosa e come puntare, partendo dal presupposto che se non mettiamo la giusta intensità difensiva non andremo lontano”.
Alle parole del tecnico barcellonese fanno eco quelle di Alessandro Cittadini, tra i più pimpanti in questo inizio di stagione dei giallorossi: “Siamo consapevoli che la strada è lunga e che dobbiamo continuare di pari passo agli step che ci siamo prefissati. L’importante era cominciare bene e dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che siamo una squadra. Presi singolarmente ognuno di noi ha alle spalle carriere importanti, ma senza l’amalgama e l’idea di gruppo non si va da nessuna parte – dichiara il pivot perugino -. Sono molto contento del contributo che sto riuscendo a dare e questo vuol dire che la lunga preparazione atletica sta dando i suoi frutti. Obiettivamente, credo che un giocatore non se ne fa niente delle statistiche quando non arriva una vittoria. Non c’è niente da fare, molto meglio una prova di squadra e due punti in classifica che una prestazione super senza tutto il resto intorno”. Intanto, all’orizzonte c’è la gara “interna” di Cefalù (il sopralluogo di ieri del presidente di Lega Marco Bonamico è andato a buon fine), in programma domenica pomeriggio contro il Nuovo Basket Napoli, società nata dalla fusione con Sant’Antimo. Per Cittadini un doppio derby: il centro giallorosso in passato ha vestito ambedue le maglie delle società campane: “Sarà un emozione, perché con Napoli ho vissuto una delle esperienze più positive ed importanti della mia carriera, mentre l’anno scorso andare a Sant’Antimo ha significato molto – ammette “Citta”. Quell’esperienza è stata figlia di una scelta: ripartire con entusiasmo per cercare di guardare avanti. Infatti Barcellona mi ha chiamato e, visti il progetto e la fiducia dimostratami, non ci ho pensato un momento”.
Infine, la squadra prosegue il lavoro di preparazione ai prossimi impegni. Un lavoro che paga, nobilita e… mobilita; difatti Barcellona è pronta al doppio “esodo” in sette giorni per gli impegni sul parquet cefaludese contro Napoli e Forlì.
Fonte: Gazzetta del Sud
La Redazione
L.C.
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