«Che bello vedere Napoli di nuovo ad un certo livello. Ho seguito le due partite di Coppa Italia contro Scafati e sono felice del passaggio del turno. Per superare un team della caratura di Scafati ci vogliono delle qualità e Napoli ha subito messo sul parquet i numeri giusti». A Napoli, quando la Carpisa di Bucchi vinse la coppa Italia, c’era chi sosteneva che il sindaco, per il suo impegno e la generosità sul parquet, doveva essere Mason Rocca, oggi 35enne centro in forza alla Saie 3 Bologna.
Che cosa sa della nuova squadra?
«Conosco diversi giocatori. Su tutti Casini con cui ho giocato insieme a Jesi ormai quasi dieci anni fa. Ma c’è anche Allegretti, avversario in diverse partite. Sono due grandi giocatori per la Legadue. Di Clemente ho sentito parlare tanto e bene. E poi c’è Bartocci, che mi ha allenato a Napoli e conosce piazza e categoria alla perfezione».
Dove può arrivare Napoli?
«È ancora troppo presto e non mi sbilancio, ma se riescono ad avere una buona dose di umiltà e la continuità nei risultati e nel rendimento possono fare bene. Soprattutto bisogna gestire bene i momenti difficili: Napoli si esalta nelle gioie ma si deprime con i problemi»
Possibile una sua chiusura di carriera a Napoli, magari in A?
«Mai dire mai. A Napoli ho lasciato un pezzo di cuore ed ho tanti amici. Vorrei tornarci più spesso, anche per mangiare della buona mozzarella di bufala, ma non molto tempo libero a disposizione. Quando vengo a giocare ad Avellino o Caserta provo a fare sempre una scappata»
Lei gioca a Bologna con la Virtus, uno dei club con maggiore tradizione in Italia. È davvero cambiata la musica in serie A con Siena che sembra cedere il passo alle lombarde?
«È una squadra sicuramente diversa con un nuovo allenatore che deve trovare gli equilibri. Resta un’ottima squadra ma credo che Milano sia favorita mentre nel nostro roster c’è un buon mix di giovani ed esperti”.
Ha individuato in Italia un giocatore che le assomiglia?
«Brunner di Reggio Emilia e Chiotti di Milano sono due cestisti che non si risparmiano mai e danno tutto in campo. Sono molto simili a me»
La nazionale si è qualificata agli Europei nel 2013 in Slovenia vincendo tutte le otto partite di qualificazione. Da ex centro dell’Italbasket di Recalcati come giudica questo nuovo corso di Pianigiani?
«La differenza l’ ha fatta il gruppo. Ora sono uniti, sono diventati una squadra. Giocano insieme e si vede. Con Bargnani e Belinelli possono sicuramente crescere ma bisogna inserirli confermando il gruppo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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