Pozzuoli. Il 9 luglio è la data cruciale che può decidere le sorti della Gma Pozzuoli. In quella data, infatti, bisogna versare alla Lega Basket Femminile la prima tranche dell’iscrizione al prossimo campionato. Obietti che al momento sembra impossibile. «Siamo reduci da una stagione molto travagliata dal punto di vista economico, abbiamo ancora pendenze da saldare e non vogliamo ripercorrere nella prossima la stessa strada – spiega Fulvio Palumbo, direttore generale del club – Senza un concreto aiuto da parte delle istituzioni e di nuovi imprenditori non proseguiremo la nostra avventura in serie A1. Il titolo, conquistato da noi sul campo, lo consegneremo in Lega. Certo arrivare ad un simile epilogo dispiace ma al momento questi sono gli scenari che abbiamo davanti a noi».
Pozzuoli rischia seriamente di perdere il fiore all’occhiello dello sport cittadino. «Sono deluso perché in tanti anni la città non ci ha mai dato un aiuto concreto e perdere la massima serie sarebbe uno smacco incredibile – continua Palumbo – Mi aspetto che fino al 9 luglio Pozzuoli si svegli. In questi giorni ho degli incontri con le istituzioni locali ai quali illustrerò la nostra difficilissima situazione». La società flegrea però non intende smobilitare e per questo ha un piano B. «La nostra società conta un movimento di 500 iscritti nei vari settori giovanili sia femminili che maschili – afferma il dirigente – Abbiamo per questo un obbligo morale verso di loro e nel caso non dovessimo continuare la serie A1 abbiamo deciso di iscrivere la squadra alla serie C2 maschile e alla B femminile. Ora però mi interessa salvare la massima serie conquistata con sudore e sacrificio sul campo». Il discorso squadra segue le vicissitudini del club. «Greene, Maznichenko e Morris sono libere in quanto avevamo un solo anno di contratto – conclude Palumbo – Tutto il gruppo delle italiane ha un biennale per cui anche nel caso in cui non dovessimo continuare in A1, con il vincolo imposto dalla Lega da quest’anno se dovessero essere cedute chi le acquista dovrà versare un indennizzo a seconda della categoria di appartenenza alla nostra società».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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