Maurizio Balbi non molla. L’imprenditore napoletano che ha tentato di salvare il basket partenopeo di vertice fino alla sentenza negativa del Tnas, ha ancora la pallacanestro in cima ai suoi pensieri. E il “piano B”, accennato in attesa del verdetto del Tribunale del Coni, ora viene svelato. «Dal 21 dicembre, giorno del “no” al ricorso per la riammissione, non ci siamo fermati un solo giorno, continuando a lavorare a questo progetto. Vogliamo ridare il basket alla città e non ci siamo certo arresi. Ci hanno già offerto per la prossima stagione alcuni titoli di serie B di club in crisi, ma puntiamo a qualcosa in più», spiega Balbi. Accanto a lui i due dirigenti storici, Antonio Ambrosino e Antonio Mirenghi, che erano in carica nel campionato di Dna con il Napoli Basketball del 2011. «Il nostro tentativo di salvataggio ha fatto innamorare tante persone- continua Balbi -, Demis Cavina, il coach che avevamo scelto per la ripartenza, ci sta ancora accanto, Marcos Casini ha rinunciato a un triennale a Jesi per sperare nella nostra riammissione e solo ora sta per trovare un altro ingaggio. Con queste attestazioni di affetto, come potevo mollare la presa? Accanto e me c’è sempre Dario Boldoni, oltre agli imprenditori che ci avevano garantito un supporto nel caso di riammissione. E parallelamente portiamo avanti il discorso della ricostruzione del Mario Argento».
«Abbiamo chiesto un incontro al neo presidente federale Gianni Petrucci, al presidente di Lega A, Valentino Renzi, e a quello di Legadue, Marco Bonamico, vogliamo far capire al basket italiano quali sono i nostri obiettivi. L’ideale sarebbe partecipare ad una Legadue, che l’anno prossimo sarà divisa in due division, Gold e Silver», spiegano Mirenghi e Ambrosino che poi chiudono drasticamente con il passato recente. «La stagione di Dna del Napoli Basketball è stata virtuosa solo dal punto di vista sportivo, non certo gestionale. La dirigenza ha lasciato un gran carico di debiti. Che ora provino a riproporsi in altre forme con un progetto di ricostruzione del Mario Argento ci sembra quantomeno azzardato».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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