Il quasi impossibile non diventa possibile, Napoli è ufficialmente una città senza basket. Il Tnas ha rigettato il ricorso presentato dalla società partenopea per la riammissione nel campionato di Legadue. Il Collegio Arbitrale composto dal presidente Guido Cecinelli e dai giudici Massimo Zaccheo e Dario Buzzelli ha respinto “integralmente l’istanza di arbitrato” proposta dal club, si legge nel comunicato del Coni, e condannato “parte istante al pagamento in favore della Federazione Italiana Pallacanestro delle spese nella misura di duemila euro e degli onorari del Collegio Arbitrale, liquidati in seimila euro”.
Tecnicamente, il Nuovo Napoli Basket è fuori dalla Legadue per non aver pagato i 33 mila euro di tasse federali entro i 15 giorni dall’ingiunzione di pagamento arrivata dalla Fip il 5 ottobre scorso. Dalla società si dicevano certi che il termine fosse il 24 ottobre e non il 20. Proprio il 24, infatti, Maurizio Balbi pagò la somma prevista cancellando la vergognosa storia del bonifico da 3 euro effettuato dall’ex amministratore unico Antonio Minopoli. Non è bastato però, e così dopo due mesi d’agonia è calato il sipario sull’ennesima triste storia della palla a spicchi napoletana.
“C’è dispiacere, amarezza, delusione: credevamo di aver fatto tutto nel migliore dei modi”, il commento di Maurizio Balbi, l’imprenditore napoletano che opera a Bergamo con la sua Lakers Fly Tech e che aveva provato a salvare la società
in extremis. “Il futuro? È presto per parlarne”. Vuole riflettere qualche ora, Balbi: nel tardo pomeriggio diramerà un comunicato stampa con la sua versione dei fatti. “Quel che è certo è che le ammende inflitte dal Tnas le pagherà la proprietà, io ho dato un contributo da esterno”. Balbi aveva rapporti costanti con gli atleti che hanno atteso per tre mesi la sentenza rifiutando offerte di altri club e col presidente della Legadue Bonamico, che aveva stilato per Napoli un calendario apposito, con le otto partite da recuperare spalmate da gennaio a maggio. “Così fa ancora più male”.
Fonte: Marca Caiazzo per La Repubblica
La Redazione
S.D.
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