NAPOLI. Missione iscrizione compiuta. Il Napoli Basketball onora il primo impegno della nuova stagione perfezionando, a poco più di 24 ore dal termine fissato dalla Fip, la pratica per l’iscrizione al prossimo campionato di Divisione Nazionale A.
Un piccolo passo che però non dissolve le pesanti nubi addensatesi, da un mese a questa parte, sul quartier generale partenopeo. Scongiurata la mancata iscrizione, al presidente del Napoli Basketball, Salvatore Calise, spetterà il non semplice compito di reperire le risorse per programmare con serenità la prossima stagione, bypassando la spaventosa crisi economica trasversale anche al mondo della pallacanestro italiana. Dai barcollanti pulpiti di Serie A, Lagadue e Dna sta infatti andando in scena la sagra dei “Siamo alla frutta”, “Fine di un sogno”, e “Qualcuno faccia qualcosa” che ben rappresenta l’ultima fase del turbolento rapporto, prossimo al capolinea, tra grande imprenditoria italiana e basket. Un momentaccio che rischia di fagocitare, come un buco nero, grandi e piccoli club, con Napoli che non fa eccezione.
Farsi portavoce dell’utopica teoria dell’autofinanziamento attraverso le innovative frontiere del marketing, dopo aver prodotto una prima annata da record con tanto di media spettatori più alta di tutto il campionato di Dna e con la promozione in Legadue sfiorata sul campo, ha portato il giovane Napoli Basketball in un pericoloso ed inatteso limbo.
Dopo l’importante annuncio di partnership raggiunto con Legea, e a fronte dei tanti colloqui sostenuti per perorare la causa del basket partenopeo in giro per l’Italia (confermate le visite lampo a Milano per contatti con potenziali sponsor), sulla scrivania del presidente Calise, non risulta ancora pervenuta alcuna proposta concreta di sponsorizzazione sufficiente per delineare budget e programmi in vista della prossima stagione.
Risultato? Iscrizione effettuata ma mercato, progetti, investimenti e quindi sogni, ancora fermi al palo in attesa di una risposta che tarda ad arrivare. Scenario desolante che deve indurre tutti i soggetti coinvolti in una chiara presa di posizione per evitare gli errori del recente passato costellato da bugie, tarocchi e colpi di scena tristemente letali.
Evitare le tragicomiche scene del passato trovando la forza e l’umiltà per chiedere aiuto deve essere il primo obiettivo del generoso e coraggioso Napoli Basketball. In fondo, se corazzate del calibro di Siena, Treviso e Roma sono alla frutta, perché mai una società neonata dovrebbe riuscire a far tutto da sola?
Fonte: Il Roma
La Redazione
S.D.
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