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Il Mattino – Stavolta il Cuore non basta, Cassino sbanca il Palabarbuto e porta a casa gara 1

Martedì gara 2 sempre al Palabarbuto

L’amara legge dei playoff colpisce ancora. Dopo averlo battuto due volte in stagione regolare, il Cuore Napoli si arrende davanti alla stazza, all’esperienza e all’abitudine a queste gare dei giocatori del Cassino. In gara1 di semifinale playoff per la A2 gli azzurri hanno sofferto fin dall’avvio, contratti, nervosi. E il trend è rimasto lo stesso, fino al finale in cui, ormai spacciati, hanno tirato fuori l’anima per riprendere gli avversari, sfiorando l’impresa. Peccato perché sugli spalti c’era finalmente un bel pubblico (1500 spettatori). Ora toccherà fare il blitz a Cassino per tornare in possesso del fattore-campo ma prima c’è da mettere in cassaforte la seconda sfida di domani sera al Palabarbuto (20,30). Percentuali pessime (7/32, 22% da tre), un Maggio non al top e l’apporto inesistente di Matrone e Marzaioli dalla panchina proprio nella serata in cui serviva un aiuto concreto. «Abbiamo pagato l’inesperienza dei nostri giovani, l’emozione ci ha giocato un brutto scherzo. Ma ora dobbiamo concentrarci sulla prossima sfida imminente», dice, deluso, il presidente Ruggiero a fine gara.
Inizio gara teso, punteggio basso con tanti errori. Il totem di Cassino, Bagnoli, esce con due falli dopo 5′, poi Sergio colpisce con un gomito Barsanti alla clavicola e lo manda ko. Sale la tensione, Napoli reagisce con rabbia e chiude sul 17-10 il primo quarto. Si riparte con un 8-0 degli ospiti per il sorpasso (17-18), poi il break aumenta (17-24), con 14-0 per Cassino. Una tripla di Maggio vale il -3, il match sale di giri, ma nel finale un altro minibreak degli ospiti vale il 32-40.
Napoli proiettata alla rimonta alla ripresa, Barsanti trova cinque punti preziosi ma non si trovano antidoti a Bagnoli che domina in area. Nikolic manda in panca con 4 falli Bagnoli, ma il gap resta ampio (49-58). All’attacco dell’ultimo parziale i punti da recuperare sono 6, un altro paio di errori fatali rilanciano i laziali a +11. Si fa dura, c’è un tecnico a Maggio, nervosissimo, poi un piccolo recupero (59-67) ridà speranze. Con Maggio e Visnjic c’è l’estremo tentativo di aggancio. Incredibilmente si tocca il -2 a 40” dalla fine, un canestro di Panzini ridà fiato a Cassino e sul 69-72 l’ultima tripla della disperazione di Visnjic finisce sul ferro.

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