Il suo canestro allo scadere di una indimenticabile vittoria contro l’Armani Jeans Milano nella stagione 2007-2008 resta una delle pagine più emozionanti della storia recente del basket napoletano. Battere la grande Milano a Fuorigrotta, in un Palabarbuto gremito e per di più sulla sirena finale, fece dimenticare per un giorno tutti i problemi che accompagnarono l’ultima stagione dell’era Maione, con stipendi non pagati e scioperi bianchi dei giocatori. E che furono il preludio al crack di qualche mese dopo. Era la Eldo Napoli di Rocca, Jumaine Jones, Blums. Ed era la super Milano di Melvin Booker, dell’allora giovanissimo ma già super Danilo Gallinari, dell’ex Ansu Sesay, di Travis Watson. Uno squadrone che sul 71-73 a pochissimi secondi dalla fine pensava di aver chiuso la partita quando Malaventura infilò una tripla dall’angolo che fece esplodere il palasport come una santabarbara. L’eroe di quella vittoria ora torna ad indossare la maglia di Napoli, a distanza di 5 anni, e con un contratto biennale. Matteo Malaventura, 35 anni, marchigiano, guardia di 1,95, azzurro anche nell’anno dell’Eurolega, nel 2006-2007, metterà la sua esperienza, il suo carisma e l’infinito curriculum con 14 stagioni in serie A al servizio del coach Demis Cavina. Risolto il problema di uscita dal contratto con Casale Monferrato, ha subito firmato il contratto. Napoli ora è quasi completa, manca solo l’ala americana, ed è un bel mix di gioventù ed esperienza, con i baby in minoranza (ma con uno dei migliori under d’Italia, Marco Ceron), e un gruppo di giocatori navigati che sembrano già pronti a dare l’assalto al campionato. «Torno dopo due stagioni fantastiche e spero di poter contribuire al ritorno ai massimi livelli di questa città – spiega Malaventura – ho vissuto l’epopea di Napoli, il canestro con Milano che resta uno dei più importanti della mia carriera e di cui conservo ancora dentro l’urlo del pubblico, ma anche le vittorie in Eurolega contro Barcellona, la gran partita contro il Cska Mosca e l’amarezza di quella qualificazione fallita alle Final 16 per mano di Treviso. Non mi va di rinvangare il passato per criticare la gestione Maione, credo che ad un presidente così bisogna solo dire grazie per dove ha portato Napoli». Ora potrebbe iniziare l’era Balbi? «Speriamo possa cominciare un grande periodo per il basket partenopeo, ho ottenuto varie promozioni in carriera ma quella con Napoli sarebbe davvero incredibile – continua Malaventura – la squadra costruita da Mirenghi mi sembra molto competitiva, mette assieme giovani ed esperti, con giocatori importanti. Credo che saremo protagonisti, ma tenendo conto che ci sono altre squadre molto attrezzate. Ho 35 anni ma il club mi ha voluto fortemente e mi ha offerto un biennale. Questo dimostra che c’è fiducia in me, anche da parte del coach Cavina. Ho avuto pochi infortuni in carriera, mi sono sempre gestito bene e credo di avere sportivamente almeno 2-3 anni in meno di quelli anagrafici. L’Azzurro Napoli non se pentirà».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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