Il prossimo avversario della BpMed Napoli, nel prossimo turno di DNA, è un’altra squadra del giorne Sud-Ovest. I partenopei affronteranno la Romana Chimici Anagni di Coach Luciano Nunzi coadiuvato dagli assistenti Vittorio Di Segni e Lucio Pastore. Il roster laziale viene dalla sconfitta casalinga subita dalla BLS Chieti, dopo essere riuscita a vincere di un solo punto al PalaSassi di Matera contro la Bawer, a conferma, qualora ce ne fosse bisogno, di quanto sia imprevedibile pronosticare risultati in una categoria così equilibrata. Il record per la Romana Chimici è comunque negativo viste le 8 sconfitte a fronte delle sole 6 vittorie conseguite. Si tratta di un team veterano, di categoria che punta ad un campionato tranquillo. Ciò farebbe pensare ad una gara alla portata per la banda Bartocci, ma non ci sarebbe peggior errore che sottovalutare tale impegno, viste anche le dichiarate intenzioni di Napoli di agguantare questa qualificazione alle Final Four della Coppa Di Lega. In cabina di regia, per la squadra anagnina, troviamo Riccardo Santolamazza, play-guardia dell’83, che in 32 minuti di utilizzo scrive a referto 10.9 realizzati con 2.8 assist al servizio dei compagni di squadra e l’85% ai liberi.
Nella sua ombra agisce Alessandro Zanelli, under del 1992, natio della provincia di Treviso, che realizza 4.9 punti in 15.7 minuti disputati a partita e un interessante high stagionale di 19 punti nella gara vinta alla 10.a giornata contro Ruvo di Puglia. Il pacchetto esterno è fornito da elementi in grado di occupare indistintamente il ruolo di guardia e ala piccola, all’occorrenza. Tra questi la Romana Chimici annovera Andrea Malamov e Nicolo Benedusi. Il primo, romano con chiare origini bulgare, del 1983 e 196 cm di atletismo e agonismo al servizio dei prossimo ospiti al PalaBarbuto, con passato aRavenna, Molfetta, Matera e anche S.Antimo. 30.6 minuti in campo e ben 13.6 a tabellino, conditi da 3.1 rimbalzi catturati a gara e 2.9 assist. E’ uomo-squadra e riferimento offensivo per i laziali. Benedusi, invece, è un classe ’88 che ne infila circa 10 ad allacciata di scarpe e calcando mediamente il parquet per circa 30 minuti a gara. Da notare le spiccate capacità difensive con 1.7 palle recuperate a partita e 2.1 falli subiti. Le guardie pure sono i due under Leonardo Ciribeni e Matteo Morgia, il cui minutaggio è attualmente in crescendo, in maniera centellinata ma entrambi, si presentano come prospetti di interesse per futuro della pallacanestro di categoria, e anche superiore. Sempre sull’arco dei 6.75 lavora un altro elemento con ruolo duttile e flessibile per le esigenze del team laziale: Massimo Baroncelli. E’ un classe 89, di Pistoia, che referta 6.0 punti in 17.4 di utilizzo con il 53% ai liberi e un high stagionale di 14 punti, nella partita disputata contro il Cus Bari. Sotto le plance il pacchetto lunghi si dimostra ben costruito con tre elementi come Jacopo Pozzi, Diego Corral e Francesco Vanni. Il primo è un’ala piccola del 1987, di 202 cm, che ha vestito le casacche di Omegna e Osimo in passato, in grado di realizzare 8.1 a gara in 24.2 in campo conditi da circa 5 rimbalzi catturati a gara. Il centrone è invece un argentino con passaporto italiano, che porta alla causa anagnina un contributo fondamentale in termini di punti e rimbalzi: 10.9 realizzati in 28.1 disputati a gara, contornati da 6.7 rimbalzi catturati a gara. Da evidenziare anche il 60% al tiro da due e il 61% dalla linea della carità. A completare il pacchetto lunghi dicevamo di Vanni, under del 92 che in 9.6 minuti in campo realizza circa 2 punti a gara e 2 rimbalzi catturati. Da segnalare, tra le fila dei laziali, anche la presenza di un napoletano che, finora per effetto di un lungo infortunio, non ha potuto ancora tastare il parquet in questa stagione: Roberto Buonanno. Napoli deve necessariamente far sua la partita nei primi minuti di gara e la chiave per ottenere tale risultato è sicuramente il binomio intensità difensiva – alti ritmi in attacco. La classifica è impetuosa e i ragazzi in canotta bianco-azzurra devono armarsi di 3 vittorie per poter regalare, senza patemi, l’agognata fase finale della Coppa Italia, il che farebbe da antipasto ad un prosieguo di stagione in cui il Napoli Basketball può rappresentare in maniera eccelsa la reale rinascita della pallacanestro partenopea.
A cura di Mariano Santoro per PN.it
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