Gli agricoltori hanno piantato un seme, l’assessore all’urbanistica del Comune di Napoli, Carmine Piscopo, spera che in qualche mese quel germoglio possa far nascere un albero capace di dar frutti. È la storia del Mario Argento, triste palazzo dello sport dimenticato da molti, le cui tribune ancora in piedi sono il monumento di una delle ferite più gravi per la città. Si racconta che i giocatori di basket di una squadra greca, in visita al PalaBarbuto per una partita di Eurolega, avessero chiesto agli accompagnatori napoletani se quelle fossero delle antiche vestigia romane. Leggenda o realtà le tribune color porpora si ergono ancora nel nulla.
Il 6 giugno del 2014, venerdì della prossima settimana, il Mario Argento celebrerà un anniversario. Sedici anni fa i lucchetti della struttura di viale dei Giochi del Mediterraneo furono chiusi e mai più riaperti alla città. A tanti anni di distanza diecimila agricoltori della Coldiretti riuniti a Napoli per l’assemblea nazionale hanno compiuto un piccolo grande miracolo. Hanno riaperto quei catenacci, seppur per qualche ora, dando una destinazione pubblica ad un’area che oggi è solo un rudere con tanta erbaccia intorno. Ripulita la zona, lì dove era situata l’entrata delle squadre che salivano sul parquet di uno dei Palazzi più gloriosi d’Italia, dove si è fatta la storia dello sport nazionale, la Coldiretti ha organizzato un’area ospitalità per i partecipanti all’assemblea. Scesi dai pullman parcheggiati gli agricoltori sono stati ospitati in una zona appositamente allestita con wc chimici, distribuzione della colazione, un caffè e un cornetto. Tutto in un’area messa in sicurezza dove sgranchirsi le gambe dalle fatiche del lungo viaggio. Un modo per rimettersi in sesto, stringere il nodo della cravatta prima di entrare all’interno del PalaPartenope dove di lì a poco avrebbero parlato i leader dell’agricoltura nazionale. In serata tutto già smontato e i cancelli del Mario Argento sono tornati a chiudersi per celebrare tristemente compleanni della negazione alla città.
Il dubbio è che questo possa essere l’utilizzo futuro del palazzo. Riaperto occasionalmente per essere un’area di disimpegno,o peggio ancora,un parcheggio. «Questo lo escludo assolutamente. Diciamo che gli agricoltori ci hanno aiutato a piantare un seme che spero germoglierà prima possibile. Anzi,nei prossimi mesi,siamo certi di poter dare qualche buona notizia». L’assessore all’urbanistica del Comune di Napoli, Carmine Piscopo, ne è sicuro. Il Mario Argento risorgerà a nuova vita come tutta la zona di Fuorigrotta. «Si tratta – dice – di un’area particolarmente a cuore dell’amministrazione che sta valutando una serie di possibilità. C’è un’attenzione costante su quella zona dove sono previsti grandi interventi di trasformazione. Si tratta del polo fieristico, di viale Giochi del Mediterraneo, dello zoo, di Edenlandia, dell’ex area Nato, dell’Ippodromo. Su alcune ipotesi stiamo già lavorando,su altre c’è da fare delle considerazioni».
Settimane? Mesi? Anni? «Diciamo che spero che non passerà troppo tempo prima di poter dare qualche notizia positiva». Nel gennaio del 2013 un gruppo di imprenditori guidato da Vincenzo Iannucci presentò un progetto di finanza e soprattutto un piano da 22 milioni. Dal sì burocratico alla chiusura dei cantieri sarebbero passati due anni. L’ultima novità porta la firma del presidente dell’Azzurro Napoli Basket Maurizio Balbi che un paio di settimane fa commentò: «Entro il 30 giugno verrà presentato lo studio di fattibilità del nuovo Mario Argento. Si tratta di un passaggio fondamentale dell’iter burocratico da seguire per la messa a gara dell’impianto. Noi siamo il soggetto proponente e parteciperemo alla gara pubblica, a cui prenderanno parte tutti gli altri soggetti interessati. Abbiamo un project financing con relativa copertura finanziaria».
Fonte: Il Mattino
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