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Il Napoli Basket è pronto e riparte dal sociale

Resta calda la pista che porta a Mason Rocca l’ex sindaco del Carpisa

Il basket a Napoli riparte dal sociale. Nel nuovo Napoli Basket 2013 di Maurizio Balbi e Dario Boldoni, al lavoro già da dicembre scorso (ovvero subito dopo il no del Tnas al reintegro), ancor prima della squadra di vertice si è pensato alla base, costruendo quasi una polisportiva di società satelliti, oltre che un vivaio sia maschile che femminile strettamente legato ai quartieri disagiati della città. L’obiettivo per ciò che riguarda la squadra maggiore è un titolo da rilevare, e in un periodo di crisi e di chiusura attività per tanti club, non mancano le occasioni a prezzi da saldi. Già numerosi i club di Legadue in difficoltà che hanno bussato alla porta di Napoli, sperando in un accordo in corso d’opera. I posti liberi ci saranno e il presidente Fip, Gianni Petrucci, ha lasciato intendere che potrebbe aprirsi la possibilità di offrire una chance nei campionati maggiori a club storici e di grandi città, purchè offrano garanzie economiche importanti e pluriennali. E Napoli vorrebbe provarci per risparmiare i soldi dell’acquisto del titolo. Intanto resta calda la pista che porta Mason Rocca, l’ex sindaco della Carpisa, prontissimo a lasciare Bologna per tornare a Napoli. Un’operazione che potrebbe concretizzarsi quando il gm azzurro Mirenghi incontrerà il suo procuratore Rizzo al Portsmouth Invitational Tournament in Nevada, vetrina del basket Usa. Libera la casella del coach, visto che il designato principale Demis Cavina, ora è a Scafati. «L’obiettivo finale è disputare un campionato di vertice come la Legadue Gold – spiega il patron Maurizio Balbi -, la nostra struttura economica è già solida e ora va solo completata per coprire l’intera stagione. Abbiamo contatti con marchi importanti e siamo molto ottimisti. Intanto vogliamo far diventare il Palabarbuto la casa del basket napoletano. E la base di tutto deve essere il progetto sociale e giovanile che abbiamo varato e di cui siamo veramente orgogliosi».
Il vivaio maschile del Napoli sarà curato dalla Kouros Napoli di Francesco Mancini e Antonio Petillo, coach anche ex Legadue a Scafati, oltre che formatore degli allenatori. Una nidiata di baby cestisti che potrebbero dare linfa vitale nei prossimi anni al neo club azzurro, una realtà nata nel 2007 con 8 bambini e che oggi è una delle società giovanili più importanti a livello campano anche per la sua valenza sociale, operando in un pentagono come quello di Miano- Piscinola-Scampia-Marianella-Chiaiano e con mille difficoltà logistiche. Il settore femminile è rappresentato da un tandem già consolidato e formato dalla Emjoy Napoli, società emergente salita l’anno scorso dalla C alla B al primo anno di attività, presieduta da Virgilio Marino, e dalla Ristori, scuola media del cuore di Forcella da cui è nata una scuola basket. Un miracolo frutto dell’impegno e della dedizione della preside Fernanda Tuccillo e dell’insegnante Vittoria Ciaccia, che con l’aiuto dei coach Sandra Finamore e Giancarlo Artiano, hanno creato un vivaio importante e di alto profilo umano e sociale, facendo scoprire il basket a ragazzine con alle spalle situazioni familiari difficili. Nel progetto rientrano anche Il Calderone di Ciro Ardito, ex pallavolista della Niccolai di serie A, cooperativa sociale consolidata sul territorio di Soccavo che opera nel campo della riabilitazione di sofferenti psichici, tossicodipendenti e minori, e l’Associazione per la promozione dell’integrazione sociale attraverso lo sport, Afro-Napoli United.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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