Una sconfitta beffarda in una situazione paradossale. Con i dirigenti assenti dopo le dimissioni di sabato e il presidente Minopoli che preferisce non presentarsi in tribuna, la squadra scende in campo senza società al suo fianco e viene beffata da Imola negli ultimi secondi. Napoli, palesemente stordita da tutte le vicende degli ultimi giorni, gioca a sprazzi, con momenti bui e altri efficaci, ma alla fine cede ad una formazione che, con tutto il rispetto, in altre situazioni ne avrebbe presi almeno 20 di scarto. Clemente è sotto tono, Casini è impalpabile, Hubalek sbaglia tiri facili, e a tenere la barca a galla ci provano Allegretti e Ceron, davvero encomiabili. L’arbitraggio è uno dei peggiori mai visti da queste parti, palesemente sbilanciato, con 3 tecnici ai napoletani e fischi che apparsi quantomeno strani. La squadra così paga in un certo senso anche gli errori societari con una sconfitta che lascia l’amaro in bocca ad un pubblico eccezionale per calore e entusiasmo: 1200 persone a sgolarsi per tutta la gara.
Entro mercoledì si conoscerà il destino della squadra, se saranno pagati i 33mila euro e la Giudicante darà ragione a Napoli, l’avventura potrebbe continuare senza Minopoli, altrimenti addio basket, ancora una volta.
Napoli parte con la faccia giusta, segno evidente che la squadra in campo almeno prova ad esserci, con la testa e con il cuore. Gli azzurri vanno subito sul 4-0, con Clemente e Allegretti, Imola segna 2 punti in 5’, poi si scalda Marigney e il team di Bartocci cala d’intensità finendo 4-9 con Warren con le polveri bagnate. Il coach partenopeo chiama time out, ma Zagorac infila la tripla del 4-12. È Clemente è suonare la carica, Allegretti brucia la retina da 3 punti e Napoli torna vicina (11-12). Ceron sbaglia le scelte e gli errori costano il -6 a fine primo quarto (11-17).
Napoli è confusa ma gli arbitri non aiutano, Allegretti subisce netto fallo sul tiro, gli arbitri ignorano ma sanzionano la protesta con un tecnico. È come una sferzata per i partenopei, lo stesso Allegretti infila il 20-22, Clemente trova una tripla ma arriva un altro tecnico a Bartocci dopo legittima lamentela per un ennesimo fallo non fischiato. Imola ne approfitta con Marigney e Gay ispirati dall’arco dei 6,25 e chiude all’intervallo con sei lunghezze di margine (32-38).
Inizio terzo quarto con lo stesso refrain, Imola a condurre e Napoli che insegue. Tanti errori da entrambe le parti e gli arbitri a imperversare, con il terzo tecnico, pazzesco, fischiato a Clemente. Oltre ad un evidente antisportivo su Warren non sanzionato. Gli azzurri hanno una reazione rabbiosa, si scatenano Ceron e Warren che segnano da 3 (52-52), Napoli passa a zona, il match resta equilibratissimo con gli ospiti sopra di 1 a fine terzo quarto (56-57). Imola allunga sulle distrazioni difensive degli azzurri (56-63), ma i padroni di casa trovano ancora la forza di risalire la china. Si arriva allo sprint finale con gli azzurri sotto di 4 lunghezze, Ceron gioca minuti da campione, trascinando i suoi fino al -2, gli azzurri sono ancora lì, quando manca un giro di lancetta, ma il generoso riccioluto poi sul -1 sbaglia il libero del pareggio e poi il tiro decisivo sul 72-73. Imola passa ma con poca gloria.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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