La pazienza di Maurizio Balbi è finita. Non c’è ancora il nome del presidente del collegio del Tnas, per il quale tocca attendere la nomina. Con i tempi che si allungano. Nei prossimi giorni ci sarà la designazione, poi l’eventuale consenso. E da quel momento possono passare anche 30 giorni per il verdetto. Per il neo patron in pectore del Napoli Basket la misura è colma. «È come una guerra di nervi, tutti i tempi sono dilatati al massimo, vogliono farci rinunciare perché è ovvio che non possiamo andare avanti a lungo così, con i giocatori in attesa di notizie e di stipendi, gli sponsor che sono fermi e aspettano risposte, il palasport che continuiamo a pagare senza sfruttare, le tasse Fip che maturano, le case dei giocatori ancora affittate», commenta Balbi. Che poi prosegue: «Oggi sarò a Roma dall’avvocato Gianfranco Tobia. Se non ci sono certezze sui tempi, purtroppo sono costretto a chiudere qui il mio tentativo di salvare il basket napoletano. Lascio la cosa in mano ad Antonio Minopoli, che del resto è ancora il titolare. Il mio impegno di acquisto della società infatti, da contratto, era subordinato alla riammissione. È palese che il tentativo sia di portarmi all’esaurimento della pazienza. Se vanno avanti così si finirà a gennaio, con 10 partite da recuperare e una serie infinita di problemi da affrontare. Una vergogna, la Fip sa di aver sbagliato ma non lo vuole ammettere. Continuo ad avere ogni giorno telefonate dai procuratori dei giocatori e dagli atleti stessi a cui ripeto sempre le stesse cose. Proprio con il capitano Casini mi sono sentito ieri. Davvero non so più cosa dirgli. Spero non pensino che li stia prendendo in giro. Anche il presidente della Legadue, Marco Bonamico è in difficoltà perché vorrebbe chiarezza subito visto che ha anche una Coppa Italia bloccata dal nostro ricorso».
Più che una battaglia legale, ora sembra una battaglia politica. «Io capisco che c’è stato chi ha sbagliato, ma abbiamo rimesso le cose a posto, abbiamo pagato le tasse in tempo, c’è una nuova società che ha un futuro – continua Balbi –, ma questo non sembra interessare. Eppure dovrebbe. In un certo senso la nostra vicenda somiglia a quella di Venezia che fu riammessa dal Tnas dopo una estenuante battaglia con la Federbasket e tempi dilatatissimi. Ma con delle differenze: erano stati mandati in Legadue, loro reclamavano la riammissione alla serie A. E poi era estate, con il campionato fermo. Invece qui siamo in piena stagione agonistica. Dopodomani scadono le altre tasse Nas, ovvero 47mila euro. E ci sono vari stipendi arretrati dei giocatori. Dovrei subito mettere sul piatto 200mila euro. E sono anche pronto a farlo. Ma mi facessero sapere adesso se posso rientrare o no. Altrimenti si facciano il loro campionatino a 15 squadre senza retrocessioni».
Dunque tutto finito? «Se ora non potrò portare avanti il mio tentativo, a giugno considererò l’ipotesi se sia il caso o meno di rientrare in pista con un altro progetto – conclude l’imprenditore –, anche se questa è un’idea che hanno anche i vecchi dirigenti del Napoli Baskeball. Loro però, prima di candidarsi per una nuova avventura cestistica dovrebbero quantomeno pagare tutto i debiti che hanno lasciato per strada. Intanto la prima cosa che farò, se sarò costretto a rinunciare, è avviare immediatamente un’azione legale contro la Fip per appropriazione indebita: mi devono ridare i 33mila euro che hanno incassato».
Stefano Prestisimone per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro