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Futuro da big e PalArgento, non è più tempo di scommesse!

Un primo risultato concreto, la Napoli di Calise l’ha già portato a casa: prima nella sua conference, ha già in tasca la certezza di giocare sempre in casa le partite decisive nei play off, cosa non da poco. Peccato solo che l’organizzazione cervellotica della DNA si sia messa di traverso: in un campionato pensato per far giocare i giovani ma dove giocano soprattutto i ‘vecchi’, il calendario pone l’assurdità di un maxiriposo con appena due partite da qui al 6 maggio, data di gara1 delle semifinali cui Napoli è già qualificata. Ma tant’è. I play off sono in ogni caso un passaggio cruciale: si decide qui il destino del club, gli scenari futuri. Qualcosa, fuori dal parquet, si è mosso anche se la strada è ancora lunga. Inutile girarci attorno: per attrarre investitori, merce rarissima di questi tempi, nel basket, serve una realtà di alto profilo e una struttura all’avanguardia capace di ‘produrre’ soldi anche extra cestistici. Condizioni imprescindibili, tutt’altro che facili da realizzare ma decisive per gli sviluppi di uno sport che, si sa, da queste parti ha sempre avuto vita assai difficile. Attenzione, però: stavolta non si accettano scommesse, improvvisazioni. Sia ben chiaro: l’operato di Calise e della sua squadra è stato sinora eccellente, ma è evidente che per fare il salto di qualità e confrontarsi col mondo pro dei canestri serve uno scatto in avanti che non si può ottenere solo con la buona volontà. In soldoni: servono danari, tanti, ma anche un assetto, societario e tecnico, diverso. Il che significa investimenti, programmazione, ambizione, tutte cose collegate ma anche dipendenti tra loro. Tutte cose che non possono prescindere dalla questione impianto. Tocca ripeterci: la chiave è il Mario Argento, oggi rovine incrostate dalle erbacce, domani forse polo di una nuova citta della sportiva. Qui la palla passa da Calise, che già sta lavorando sodo per trovare investitori cosciente che fare il passo più lungo della gamba manderebbe di nuovo tutto in malora, a De Magistris. Di recente il sindaco, che sin dal suo insediamento ha parlato chiaramente della necessità di investimenti dei privati per ristrutturare gli impianti sportivi, ha rilanciato l’idea non solo del project financing ma addirittura di un azionariato popolare per il Mario Argento e per il Collana. Tutto lodevole ma non si può tacere che, ad oggi, una delibera ad hoc non c’è ancora. E allora ecco che la questione impianto, così come il futuro del club, devono per forza di cose imboccare la stessa strada: niente scommesse, solo fatti.

Fonte: Cronache di Napoli – Marcello Altamura

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