A breve partirà ufficialmente il Campionato di Sviluppo o Legatre (ancora non è stato deciso il nome ufficiale) varato dalla Fip per il rilancio del basket nazionale. Il perno fondamentale di questo campionato, e il motivo principale dell’introduzione di questa categoria, è la valorizzazione dei nostri giovani che saranno presenti in maniera più che massiccia nei roster delle varie partecipanti.
Infatti ogni squadra deve avere in rosa necessariamente 10 giocatori di formazione italiana di cui 9 eleggibili per la nazionale. Per quanto riguarda i giovani, per la stagione 2011-12 dovranno essere 3 under 23 e due under 21 mentre nelle stagioni successiva si passera a 6 under (3 under 23 e 3 under 21).
Formazione del Campionato: Le squadre che prenderanno parte al campionato sanno 24 e tutte divise in due conference (stile NBA), con una divisione tra nord e sud. Le conference, a loro volta, saranno divise in due division. Le squadre che vinceranno le quattro division, insieme alle quattro squadre che hanno ottenuto il miglior record per ciascuna conference avranno accesso ai playoff. Tra le dodici squadre solo una (decisamente restrittivo) sarà promossa in Legadue. Ai playout, invece, andranno l’ultima classificata di ogni division e le quattro con il peggior record, per un totale di 8 squadre.
Squadre Partecipanti: I nomi delle 24 partecipanti si compongono così:
Salvate sul campo: Ostini, Treviglio, Piacenza, Perugina, Sant’Antimo, Ruvo di Puglia, Latina, Trieste, Matera, Castelletto Ticino, Omega, Torino-Moncalieri, Fermentino e Anagni;
Retrocesse dalla Legadue: Verona e San Severo;
Promosse dalla B Dilettanti: Vado Ligure, Santarcangelo, Chieti e Capo d’Orlando;
Tramite Wild Card: Trento, Napoli, Firenze e Bari.
Critiche: La Fip cerca disperatamente di risollevare le sorti del basket italiano e l’istituzione di questo campionato, con così largo spazio ai giovani, ne è la prova.
Tuttavia, ci sono alcune situazioni da considerare. Innanzitutto non è solo con l’introduzione di un regolamento che lascia grandi spazi ai giovani che si può risollevare uno sport afflitto da così tanti problemi. A tutti i livelli (anche e soprattutto ai piani superiori) servirebbe una politica rigida e di completa chiusura per quelle società che mostrano carenze e difficoltà nel programmare anche solo una gestione nel breve-medio periodo ma che hanno accesso a campionati di vertice presentato una semplice fideiussione.
In secondo luogo, questo campionato potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio sia per la federazione che per tutte le squadre che vi partecipano. Se infatti, da un lato, si offre la possibilità alle varie società di mettere in vetrina numerosi giovani, dall’altro c’è il rischio che una squadra promossa incontri seri problemi ad affrontare il campionato di Legadue dovendo rifondare la stra-maggioranza. Non si può infatti pensare, a meno di particolari casi, di affrontare un campionato professionistico, con tanto di extra-comunitari, con una squadra composta per i 2/3 da Under 23.
La speranza è ovviamente quella di aver fatto delle supposizioni completamente errate e che invece questo campionato possa rappresentare un piccolo tassello per il rilancio di questo sport.
EDP
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