Jim Williams, indimenticata bandiera del Basket Napoli, era presente al match di Playoff DNA tra BpMed Napoli e Bitumcalor Trento, vinto dagli ospiti con il risultato di 65-70. L’occasione era di quelle irripetibili. Se la squadra – a due passi dal sogno promozione – ha clamorosamente fallito il primo appuntamento, noi – a pochi metri dalla storia del basket napoletano – siamo stati lesti a cogliere al volo la ghiotta occasione, raccogliendo in esclusiva emozioni e ricordi suggestivi dell’ex prodigio statunitense, che vinse una Coppa delle Coppe con la casacca della Fides, rendendo grande il movimento cestistico partenopeo. Un tuffo nel passato in pieno stile, auspicando che la franchigia bianco-azzurra possa presto riscattare l’opaca prestazione e proseguire il proprio cammino verso la promozione in cadetteria.
Jim, un tuo giudizio sull’esito di questa gara che non ha sorriso al “tuo” Napoli.
“È stato un peccato perché la squadra, giocando in casa, aveva l’obbligo di fare bene! Trento è riuscita con grinta a rientrare in gara, per poi vincere in maniera del tutto inaspettata! Nel basket bisogna pressare, aggredire (sportivamente parlando) gli avversari per riuscire ad avere la meglio. L’agonismo è una componente fondamentale di questo magnifico sport, se vuoi che il risultato ti sorrida a fine gara.”
Come ti spieghi questa insospettabile debacle da parte della BpMed?
“Sono state le piccole cose a determinare i giochi, a spostare l’equilibrio di quel tanto che basta a favore degli avversari. Con il Palazzetto dello Sport che – per tutto il corso del match, con generosità ha invocato “no-stop” il nome di Napoli – non è ammissibile che Trento abbia sempre avuto la meglio sui rimbalzi. Forse è questione di allenamento, non so dire di preciso cosa sia successo. È venuto a mancare quello che in questa disciplina si chiama “box out” (tenere l’avversario alle spalle in occasione di un rimbalzo).”
Jim, le emozioni che hai provato nell’incontrare la gente di Napoli, che ti ha riservato un’accoglienza speciale…
“Il pubblico del Palabarbuto mi ha reso felice per l’accoglienza che mi ha tributato. Non mi aspettavo un affetto così grande da parte dei napoletani. Guarda, proprio due ora fa, ero al telefono con mia moglie e le raccontavo di quanto sia speciale la gente di questa città. Non tornavo qui da oltre quarant’anni. Eppure, nulla sembra cambiato da allora. Sono stato letteralmente travolto dall’amore dei miei ex tifosi. Ho incontrato persone che non vedevo da decenni. Ho detto loro che non di rado, facevano capolino tra i miei pensieri, con la netta convinzione che, invece – a parti inverse – io ero stato ormai definitamente accantonato nell’archivio dei ricordi. Presente solo negli almanacchi sportivi… e invece no. Ero lontanissimo dalla verità! Quanto mi sbagliavo! Quanto mi mancava Napoli!”
Un ricordo particolare, un aneddoto curioso della tua straordinaria esperienza all’ombra del Vesuvio.
“Potrei parlare per giorni interi senza fermarmi. Tuttavia – prosegue – non credo che sia corretto citare questo o quell’aneddoto. Ogni emozione che ho provato in questa città ha il suo perché, ha la sua ragione speciale. Devo rispettare ognuna di esse in egual misura, se non posso raccontarle tutte. Ovviamente!”
Beh, forse qualcosa di speciale c’è: con questa casacca hai vinto una Coppa delle Coppe…
“Vincere la Coppa delle Coppe a Napoli, non significa solo aver portato a casa un trofeo da lustrare meticolosamente in bacheca. I ricordi, le sensazioni che sono scolpite dentro di me: sono questi gli autentici successi di cui vado fiero. I tifosi napoletani ti fanno sentire davvero speciale. Ogni qual volta eravamo sotto, l’intero Palazzetto dello Sport urlava ossessivamente, si dimenava rendendo – di fatto – impossibile la vita agli avversari e dandoti, di conseguenza, l’energia, la forza, quell’efferata convinzione che spesso e volentieri ci portava a ribaltare il risultato e mettere in cassaforte la vittoria”.
Credi che la Bp Med riuscirà a vincere i play off per accedere poi in LegaDue?
“Napoli ama follemente il basket e, quanto ho detto fino ad ora , è testimonianza emblematica di questa incontrovertibile verità. La piazza partenopea merita i grandi palcoscenici nella sfera cestistica nazionale. La squadra oggi ha perso, ma sono fiducioso per il prosieguo della stagione. Il roster è ben costruito ed ha tutte le carte in regola per rialzare la testa, vincere gli spareggi e tornare finalmente nel basket che conta”.
Jim, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Non posso parlare liberamente perché ho lasciato in sospeso alcuni affari negli Stati Uniti. Questioni che però, a breve, dovrò per forza di cose risolvere. In ogni caso – continua un disponibilissimo Williams – posso dirti che in un prossimo futuro ‘avrò qualcosa da dire’. Qualcosa che, credo e spero, possa far piacere ai tifosi napoletani. Potrei ottenere un ruolo all’interno del Basket Napoli. Mi dispiace, non posso essere più preciso. In futuro saprete a cosa mi sto riferendo. Quello che posso limitarmi a dire per ora è: “W il grande basket a Napoli!!”
Grazie di cuore, Jim. Per la tua estrema disponibilità e per aver condiviso le tue emozioni con i nostri lettori.
Grazie a te, e sempre forza Napoli Basketball!
Servizio a cura di Giovanni Ibello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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