Il ritorno del Basket a Napoli continua a muovere piccoli passi, le voci continuano a imperversare ma, cosa più importante, il tempo inizia a stringere. Della situazione del Basket a Napoli ne abbiamo parlato, in esclusiva, con Gianluigi Di Palo storico membro della dirigenza partenopea ai tempi di Mario Maione.
Ciao Gianluigi! Il progetto dell’Iniziativa Popolare sta muovendo ancora piccoli passi verso un qualcosa di concreto. Quali sono le tue impressioni al riguardo? Ciao Enrico! Premetto che quella dell’Iniziativa Popolare è stata una buona intuizione che ha avuto il merito di focalizzare l’attenzione sul basket napoletano. Onestamente, conoscendo lo spessore delle persone coinvolte nel progetto non credo assolutamente che ci sia il rischio di ripetere la farsa Cirillo. Sono certo che la Napoli Basketball partirà solo se ci sarà l’adeguata copertura economica. D’altronde il raggiunto accordo con il Pontano e la conseguente richiesta di Wild card per il campionato di Sviluppo lascia presupporre che Iniziativa Popolare abbia raggiunto il traguardo delle mille adesioni al progetto. Di contro, devo dirti per esperienza personale, che reperire partner commerciali è davvero difficile,soprattutto in un momento poco felice per il basket italiano. L’annunciata uscita dalla pallacanestro del gruppo Benetton è un chiaro campanello d’allarme, oggi il basket non può garantire la visibilità e l’affluenza di un tempo. Non bisogna farsi ingannare dagli straordinari numeri della Carpisa, quella era una squadra di vertice che si giovava del fatto che il Napoli calcio fosse al tempo in serie C, non so quanto il pubblico possa realmente essere coinvolto dal campionato di A di sviluppo, lo scorso anno la NPN (che sotto il profilo meramente sportivo, era una realtà vincente) faticava a raggiungere i 600/700 spettatori.
Parlando, invece, di un possibile trasferimento del titolo di Sant’Antimo? Non conosco direttamente la volontà dell’Architetto Cesaro ma è fuori discussione che risponde all’identikit dell’imprenditore che la città vorrebbe e che gradirebbe anche Meneghin, dato ha la forza economica sufficiente per non rincorrere necessariamente lo sponsor. Cesaro è un uomo che conosce molto bene la realtà del basket, si è circondato di persone valide le quali gli hanno consentito di creare e portare avanti quella bella realtà che oggi è Sant’Antimo. Capisco le sue remore nello spostarsi da Sant’Antimo a Napoli perché andrebbe a lasciare un ambiente con il quale è legato da anni per arrivare in una città piuttosto esigente come la nostra. Sono convinto che il trasferimento di Cesaro sia la situazione ideale ma ci vogliono solide basi e mi auguro che dalla città di Napoli arrivino segnali concreti e forti che permettino all’architetto di effettuare il trasferimento.
Qualche giorno fa abbiamo intervistato un capo ultras e ci ha detto che loro sarebbero con Cesaro nel caso in cui venisse ma solo se i fatti seguiranno le parole. Non mi meraviglia il fatto che i tifosi stiano progettando di appoggiare Cesaro. Tra Napoli e la famiglia Cesaro è sicuramente scoppiato un grosso rapporto che potrebbe tramutarsi in una bella storia d’amore. Ma come risaputo, l’amore da solo non basta e quindi è giusto che vengano appuratamente valutate tutte le situazioni possibili.
Riguardo al Mario Argento? Conosco molto bene il problema del Mario Argento, sia come uomo di sport sia come figlio di chi sono anni che cerca una soluzione a questo problema troppo snobbato dalla politica. La città di Napoli è in una situazione molto difficile ed è impensabile che sia lo stesso comune ad investire i soldi per riprendere il palazzetto. Credo che la situazione ideale, per ridare alla nostra città un degno palazzetto sia il Project Financing. Cosa è? Semplice,la realizzazione di opere pubbliche senza aggravi finanziari per l’amministrazione. Con la debita trasparenza da parte del Comune,il project financing costituisce uno strumento fondamentale per il rilancio urbanistico della città. Non dimentichiamo che questo tipo di progetto ha dato alla luce situazioni molto importanti come La Ghirada di Treviso o lo stesso Centro Sportivo di Sant’Antimo.
Un grazie a Gianluigi Di Palo per il tempo che ci ha concesso!
Intervista a cura di Enrico De Pompeis
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