E’ stato uno dei principali protagonisti di un girone d’andata da incorniciare: “Ora, però, faremo di tutto per raggiungere risultati quanto più positivi possibile nella restante parte di stagione”. Parola di capitano, parola di Simone Gatti, il primo tassello di questo Napoli Basketball insieme ad Andrea Iannilli. L’ex Sant’Antimo è un giocatore prezioso per il gioco di coach Maurizio Bartocci, in grado di fare la differenza quando sente la mano calda, sia dall’arco dei 6,75, sia nel pitturato, ma anche in difesa. I numeri parlano da soli: quasi 10 punti di media per match, con un 49% da 2 ed un 39% da 3, conditi da 0.8 stoppate e 1.2 palle recuperate per allacciata di scarpe. Iamnaples.it e PallacanestroNapoli.it, per la consueta rubrica “A canestro con…”, hanno portato l’ala canturina ai propri microfoni. Questo il resoconto di una piacevole chiacchierata:
Simone, innanzitutto come stai? Abbiamo avuto modo di constatare che hai lasciato il campo di gioco anzitempo per un infortunio…
Sì, ho subito una forte botta al petto. Accusavo un piccolo dolore, ma non è nulla di grave. Non è in dubbio la mia presenza nell’importante trasferta di Ruvo.
Ora partiamo dagli inizi: quando è arrivata la chiamata da parte di Napoli in estate cosa hai pensato?
Appena ho sentito il nome di Napoli subito ho pensato ad un grande palcoscenico. La squadra partenopea ha sempre avuto una grande tradizione in passato. Prima di firmare ho avuto un breve colloquio con Ambrosino ed il Coach, che mi hanno convinto grazie alla serietà del progetto. E’ stato proprio questo che mi ha intrigato: poter contribuire a riportare questa città ai livelli che merita in ambito cestistico!
Una delle partita memorabili è stata quella casalinga contro Ruvo di Puglia, compagine che affronterete domenica. Di quella partita sei stato assoluto protagonista
Già! Nell’ultimo minuto e mezzo eravamo sotto di otto lunghezze e serviva un miracolo per ribaltare il risultato. La voglia di vincere era tanta e piazzammo un break mortifero per gli avversari, segnando 13 punti in poco più di un minuto. Resterà uno dei ricordi più belli di questa splendida annata.
Analizziamo il tuo rendimento: le malelingue criticano le tue prestazioni soprattutto lontano dal PalaBarbuto. Come vuoi rispondere?
Accetto e condivido queste critiche. Purtroppo non riesco a rendere al meglio in trasferta dove non c’è la spinta dei 2.000 del PalaBarbuto. Ma, nell’ultimo periodo, anche in casa non esprimo al massimo le mie potenzialità. Credo siano quei momenti di blackout che nell’arco di una stagione di un atleta possono starci a causa della stanchezza. Spero di rifarmi già a partire da domenica.
Ecco, domenica c’è la trasferta di Ruvo, dove affronterete il fanalino di coda della DNA.
In questi casi la classifica non conta. Stiamo preparando al meglio il match nei giorni che lo precedono. Non dobbiamo sottovalutare il nostro avversario e speriamo di tornare a casa con i due punti.
Due punti funzionali per l’operazione playoff, partita lunedì scorso contro Fabriano nella partita che ha inaugurato il girone di ritorno. Nel raggiungimento di questo obiettivo, a tuo avviso quali sono le compagini che temete di più?
Io credo che le due squadre della nostra Division, Ferentino e Capo d’Orlando, perderanno poche partite da qui alla fine della regular season. Poi ci sono Torino ed Omegna che sono due delle formazioni più forti di questo torneo. Noi cercheremo di giocarcela fino in fondo con loro.
Prima hai parlato del PalaBarbuto: da capitano, e quindi da voce unanime della squadra, come state vivendo la questione legata all’impianto di Fuorigrotta.
E’ un problema non da sottovalutare: il PalaBarbuto per noi è fondamentale e una buona parte delle 9 vittorie conquistate in casa sono maturate grazie all’incredibile apporto dei nostri tifosi. Ci siamo abituati al calore di questa struttura ed andare a giocare altrove non gioverebbe né alla squadra né a qualsiasi componente societaria. Speriamo che la questione possa essere risolta quanto prima. L’operazione playoff passa anche da qui.
Passiamo alla tua ex squadra, Sant’Antimo, protagonista di un campionato poco costante. Cosa pensi della situazione dei tuoi ex compagni di squadra?
Ad inizio stagione sono stati poco fortunati. Col tempo si è avuto modo di vedere una certa crescita di squadra che però non è stata ancora assistita decisivamente dalla dea bendata. Io credo che l’arrivo di Troy Bell possa smuovere positivamente gli equilibri di una squadra. La salvezza è alla portata.
Una domanda sul progetto Napoli Basketball: credi che sia in grado di portare la città di Napoli nelle categorie più prestigiose?
Credo di sì! Si tratta di un progetto importante che, in poco tempo, ha ottenuto consensi da parte di tifosi, media, sponsor ed addetti ai lavori.
Per concludere: svelaci un tuo sogno nel cassetto…
Da qualche tempo sogno di giocare in Serie A. Potessi farlo con la maglia di Napoli e con questo pubblico straordinario sarebbe il massimo per me.
A cura di Stefano D’Angelo
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