Il Consiglio federale iniziato ieri a Roma voterà l’attuazione della riforma che entrerà in vigore nella stagione 2013/2014 con l’unica eccezione della serie A. Il parlamento Fip ha accolto la richiesta della Lega Basket di diluire lo snellimento da 1S a 16 squadre del massimo campionato: nei prossimi due campionati ci saranno due retrocessioni e una sola promozione dalla categoria inferiore, ma l’operazione potrebbe velocizzarsi in caso di rinunce o mancate iscrizioni, visto che non saranno previsti ripescaggi. Già raggiunto l’accordo sull’eleggibilità dei giocatori: dal prossimo anno le squadre della serie A potranno utilizzare 3 extracomunitari. 4 europei e 5 italiani (rispetto alla formula attuale 2+4+6). oppure 5 stranieri liberi senza vincoli di provenienza e 5 italiani (rispetto all’attuale 3+2+5). Per quanto riguarda la “quota italiani” sparirà il concetto di eleggibilità per la Nazionale considerato “discriminante” dall’Unione Europea, lasciando però quello della formazione tecnica con la necessità di aver disputato 4 anni di giovanili in Italia; per gli atleti “passaportali” già tesserati nel nostro campionato – in totale si tratta di 43 giocatori – verrà effettuata una sanatoria che li equiparerà agli italiani “formati”. La novità della riforma riguarda soprattutto i cam- pionati inferiori: la serie A sarà l’unico livello che manterrà lo status professionistico, revocato invece all’attuale LegAdue che confluirà insieme al meglio della A Dilettanti in un nuovo torneo dilettantistico a 32 squadre con un livello “Gold” e un livello “Silver”, sulla falsariga della vecchia Al e A2 degli anni ’80 e ’90 (medesime regole – due stranieri con un extracomunilario e 8 italiani “formati” con un limite minimo di Under a referto e incentivi economici per chi fa giocare i giovani – e playoff e playout congiunti a fine stagione). Lo scopo della riforma è quello di creare una serie A di élite come vetrina di alto livello del movimento e un secondo campionato “propedeutico” per la for- mazione dei giovani italiani da migliorare per aumentare il numero – e conseguentemente abbassare i costi degli ingaggi – dei prodotti “nostrani” in grado di reggere l’urto col massimo campionato. Sotto le 16 squadre della serie A e le 32 del secondo torneo dilettantistico, su scala nazionale ci sarà una serie B con 4 gironi da 16 squadre (attualmente in DNB sono 3 da 16) e una serie C “interregionale” ma gestita dai comitati periferici con 12 gironi da 16 squadre (al momento la C dilettanti prevede 9 gironi da 16 squadre). Oggi il consiglio federale partorirà lo “scheletro” del nuovo format dei campionati, le regole attuative con le formule della stagione 2012/2013 arriveranno a metà aprile.
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FONTE: La Prealpina
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La Redazione
S.D.
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