Nelle scorse settimane si è scritta un’altra brutta pagina per la pallacanestro a Napoli. L’estromissione dal campionato dell’Azzurro Napoli Basket, militante nel Girone C di Serie B, è una ferita ancora aperta. Tuttavia c’è una branchia di questa società che continua a respirare, quella del settore giovanile. Le quattro formazioni del vivaio, infatti, nonostante l’esclusione della prima squadra, hanno continuato il loro cammino nei rispettivi campionati.
L’Under 20 Elite di coach Armando Trojano ha concluso il campionato due giorni fa, dopo 22 giornate. Cammino molto lungo per la prima squadra del vivaio che è cresciuta tantissimo dall’inizio di questa annata. Roster tutto nuovo con pochi elementi dell’Under 19 dello scorso anno: in estate sono stati presi vari giocatori da diverse società per formare la squadra a cui coach Trojano è riuscito a dare una sua identità. Tuttavia, la squadra ha perso alcune sue pedine nel corso del campionato, arrivando fino all’ultima giornata in soli 7 uomini che stoicamente hanno battuto la Givova Scafati 60-45, togliendosi l’ultima soddisfazione di una annata comunque importante. Gli azzurrini hanno chiuso al sesto posto, dietro alle più strutturate Agropoli, Cercola, Sarno, Felice Scandone e San Nicola Cedri. 20 i punti totalizzati, frutto di dieci vittorie e dodici sconfitte. Ulteriore motivo di soddisfazione è la presenza agli allenamenti e a qualche partita di due elementi quali il ’96 Perrella e il ’98 Malfettone.
Per l’Under 18, invece, è già iniziata la seconda fase. Dopo un buon inizio nel Girone C, la squadra guidata da coach Agostino Romano ha proseguito il suo cammino a corrente alternata. I troppi alti e bassi degli azzurrini hanno portato ad una sesta posizione su otto formazioni presenti nel raggruppamento. Un risultato che ha mandato l’Azzurro Napoli alla Fase Silver dove ha già guadagnato due successi su altrettante gare. Delle quattro compagini del vivaio, inoltre, c’è da dire che questa è stata quella più bistrattata. La società, infatti, aveva promesso varie agevolazioni e la fornitura di materiale tecnico per la squadra, quantomeno per le partite. I ragazzi, delusi dalle promesse non mantenute, sono stati costretti a giocare con completini personali che, tra l’altro, non portavano neanche i colori sociali.
La situazione dell’Under 15 di coach Christian Narciso invece è ben diversa: un gruppo consolidato già da qualche anno migliora di stagione in stagione la propria classifica; quest’anno si è lottato addirittura per la prima posizione in alcuni momenti della stagione: tra overtime e partite vinte e perse sulla sirena, ogni gara è stata combattuta dagli azzurrini. Il tutto in un girone C equilibratissimo che ha dovuto attendere l’ultima giornata per decretare chi accedesse alla fase Gold. Prima dell’ultima gara, infatti, quattro squadre si giocavano due posti, ma alla fine gli azzurrini l’hanno spuntata vincendo fuori casa contro Pro Cangiani, e solo la contemporanea vittoria di Boscoreale di 1 punto non ha permesso il terzo posto in classifica. Si chiude in quarta posizione con la consapevolezza di poter giocare alla pari con tutti ma anche di dover lavorare sodo per raggiungere altre soddisfazioni. I ragazzi di coach Narciso saranno attesi ora dalla Fase Gold.
L’Under 14 targata Azzurro Napoli, guidata sempre da Christian Narciso, invece, è una squadra assemblata con un mix tra ragazzi iscritti a settembre ed altri che giocano già insieme da qualche anno. Il sesto posto, guadagnato nel girone D, è frutto di piccole soddisfazioni ottenute lungo il proprio cammino, come per esempio la vittoria con Kouros terza in classifica e la sconfitta di soli 3 punti con Pik and Roll seconda in graduatoria. I ragazzi accedono alla Fase Silver, i cui calendari usciranno a breve.
Queste quattro squadre, considerata la professionalità di chi le ha allestite e guidate nel corso di questa annata, potevano rappresentare una buona base dalla quale far nascere un settore giovanile degno di questo nome e strutturarlo nel tempo. Questa che registriamo è una delle pecche principali per una società che nell’arco di tre anni di vita ha accumulato pendenze su pendenze, preoccupandosi di allestire sempre roster importanti e dal budget faraonico per la prima squadra. Una scelta che poi ha sempre messo in ginocchio la società da gennaio in poi. Se si fosse optato per una soluzione più cauta e oculata, evitando di portare grandi nomi e fare il passo più lungo della gamba, forse a quest’ora Napoli poteva continuare a vantare la sua squadra cittadina di basket. Anche se la certezza non si avrà mai…
Servizio a cura di Stefano D’Angelo
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