Marco Calvani, coach della Givova Napoli, ha tenuto questa mattina una conferenza stampa alla vigilia del match di domani contro Veroli. Ecco quanto raccolto da IamNaples.it:
“La prima cosa che mi viene in mente è l’immagine del pubblico di mercoledì sera. Merito anche delle iniziative societarie dirette a riavvicinare gli appassionati della pallacanestro. Il fatto di aver consapevolezza che noi dobbiamo prima creare l’interesse nei confronti di questa squadra credo sia merito della società. Un ringraziamento ai tifosi. Vogliamo continuare su questo canovaccio. Dobbiamo replicare ciò che abbiamo messo in campo mercoledì sera. La partita? Dovremo avere rispetto nei confronti di un avversario che non può essere valutato per quello che si è visto in queste prime tre giornate. Abbiamo affrontato Veroli nel precampionato ed in quell’occasione sono stati molto aggressivi ed hanno giocato con molta velocità. Non mi è piaciuto l’atteggiamento di quella partita, affrontata con estrema sufficienza. Legion e Shaw hanno già conoscenza del campionato italiano. Sono due punti di riferimento importanti per il loro allenatore. Wojciechowski è un lungo che ha già fatto molto bene lo scorso anno a Torino. Grande è un buon playmaker che può colpire anche dal punto di vista realizzativo. Chi toglierei a Veroli? Se fossi un mago aggiungerei Traini alla mia squadra, è ovvio che un allenatore vorrebbe sempre avere i suoi uomini effettivi a disposizione. La stagione? Le Final Six sono un nostro obiettivo. Abbiamo qualità, sarebbe disonesto non crederci. Credo che il campionato stia esprimendo un livellamento medio-alto. Forlì, ad esempio, verrà fuori col tempo. Ci sono stati risultati sorprendenti in queste prime giornate. E’ presto, tuttavia, per esprimere giudizi definitivi. Quello che si è capito è che chiunque può vincere contro chiunque in questa A2 Gold, quindi è importante lavorare in settimana per cercare di fare la differenza in campo la domenica. Molti ci danno come favorita del campionato, ma siamo una squadra nuova su tutti i fronti. I nomi devono essere gli elementi che ti permettono di finalizzare il lavoro settimanale, ma non sono tutto. Spinelli? Nella mia trasparenza posso anche dire di aver sbagliato a far partire Sabbatino dall’inizio contro Ferentino. Il livello prestazionale di Valerio è in linea con le sue motivazioni. Sa di avere una grossa responsabilità con il suo ritorno in azzurro. La difesa a zona? Dobbiamo continuare a lavorarci in allenamento. Quando lo riterrò opportuno potremmo optare per questa soluzione. Brooks? Prima di essere un giocatore, è un ragazzo che ognuno vorrebbe avere come amico, come fratello, come figlio. Ha avuto un approccio estremamente positivo. E’ un giocatore che può fungere da esempio per la squadra in termini di atteggiamento. La Torre? C’è un progetto importante su di lui. E’ un giocatore che ha partecipato ad un torneo in America. Ha qualità, si sta provando a farlo giocare da playmaker, ha grandissime potenzialità. Ettore Messina? E’ un grande orgoglio per noi italiani avere un allenatore del genere in Nba. Sono onorato di essere un suo collega. A lui va il merito di aver palesato che il movimento cestistico italiano stava navigando in acque pericolose”.
Dal nostro inviato al PalaBarbuto Stefano D’Angelo
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