La BpMed delle meraviglie ha il cuore argentino. La Napoli sportiva torna così a sognare grazie ad un altro atleta dell’area di Buenos Aires, stavolta eroe dei canestri. Nella notte magica di Trieste di domenica, in cui gli azzurri hanno ottenuto la sesta vittoria in sei gare, Bernardo Musso ha incendiato la retina ospite con 32 punti, frutto di 5 su 7 da due, 5 su 8 da tre, 7 su 7 dalla lunetta, 10 rimbalzi (il migliore dei suoi) e 5 assist, per un totale di 41 di valutazione, la miglior performance individuale di tutta la Divisione Nazionale A da inizio stagione che l’ha portato anche in cima alla classifica cannonieri.
Il giocatore è quasi inevitabilmente tifosissimo di Maradona; e non caso Bernardo sul display del proprio cellulare ha la foto con Diego, fatta un paio di anni fa quando lo incrociò per caso in un aeroporto.
“Sì, sono argentino come lui, ma per il resto l’unica similitudine è che sono uno sportivo che ha avuto la chance di indossare la maglia di una squadra napoletana” dice la guardia di 1,92 nativa di Pergamino, qualche chilometro a nord di Baires “Ma questa città ha un richiamo speciale per tutti gli argentini, essendo stata la “patria” italiana di Diego che qui ha vissuto tanti anni fantastici. E anch’io qui sto davvero bene, del resto nella mia carriera in questo campionato non avevo mai segnato 32 punti come domenica sera a Trieste. Sono felice, in fondo sta girando tutto nel modo migliore”.
Costruita in una sola estate partendo praticamente da zero, la BpMed è senza alcun dubbio la vera la rivelazione della Dna. Un team esordiente che vince 6 partite in fila non è frequente. Il gran lavoro sulla scelta dei giocatori e le intuizioni di mercato del coach Bartocci e del ds Ambrosino, sono state l’architrave principale di questi successi. Musso era libero, c’erano squadre dal budget forse superiore che potevano prenderlo. Ma è arrivato qui. E oggi guida la classifica cannonieri di tutti e quattro i gironi con 19,8 punti di media, con gran distacco sul secondo, Nicola Mei della Consum Siena con 17,7.
«A Trieste abbiamo fatto una partita eccezionale, soprattutto nella seconda parte – continua Bernardo – chiudere a -9 all’intervallo e poi piazzare un parziale di 37-17 nel terzo quarto non è roba da tutti. Il nostro coach nello spogliatoio si è fatto sentire e siamo tornati in campo come leoni. Per me è stata una gran giornata al tiro, ma ho cercato di rendermi utile anche nelle altre fasi del gioco. Comunque quando segni tanto, dietro c’è sempre il lavoro della squadra. Ambizioni? È ancora presto, voliamo basso, giochiamo partita per partita. Anche se continuando a vincere fai fatica a nasconderti. Ora arriva a Napoli la mia ex squadra, il Perugia, è forte, ma non vogliamo fermarci».
Maurizio Bartocci, dopo buone esperienze in A, oggi spopola in Dna. «Siamo partiti fortissimo, ma il nostro segreto è l’umiltà. Non ci illudiamo di essere una big, stiamo vincendo con il carattere. Avevamo abbassato troppo l’intensità nel secondo quarto, ma nel terzo siamo stati perfetti in attacco e in difesa. Vincere a Trieste sarà durissima per tutti».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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