Una debacle. Napoli sprofonda in maniera clamorosa a Trento (87-61), perde il confronto 2-0 e dice addio ai playoff di Dna e all’obiettivo Legadue. Una batosta pesantissima, con i padroni di casa assoluti padroni del campo e i napoletani incapaci di trovare contromisure al festival del tiro da tre della Bitumcalor che realizza favolose percentuali agevolate dalla difesa di Napoli.
Una resa davvero pesante e per certi versi inspiegabile per come è arrivata. Occhi spenti per i partenopei che non hanno messo il cuore in campo, finendo per essere surclassati dal Trento, che pareva una squadra da Nba, e non riuscendo mai neppure ad avere una reazione degna di questo nome. Più che negativo Musso, praticamente nullo, ma davvero tutti men che mediocri. Di sicuro una mortificazione per una squadra che in un certo senso ha tradito gli sforzi della società di Salvatore Calise. E ora c’è da capire cosa accadrà e se il club, come si spera, abbia ancora voglia di riprovarci.
Primo quarto equilibrato. Con Rizzitiello e Gatti la BpMed si tiene attaccata agli avversari, anche se Musso è marcato in modo spietato e non può essere pericoloso. Trento difende forte, Iannilli è presente a rimbalzo ma prende poche iniziative e i padroni di casa restano avanti fino a fine primo quarto (24-20). Bartocci dà poi spazio alle seconde linee: Musso si sblocca, finalmente, e Napoli passa (24-25). Trento risponde subito con un 5-0 (29-25), Guastaferro replica da 3 (29-28) poi la BpMed sbaglia 8 liberi di fila, roba da minibasket. La Bitumcalor invece non perdona e arriva il +10 (38-28). BpMed inguardabile, finisce a -11 e all’intervallo lungo la partita sembra già incanalata con Trento padrona del campo (44-31) e Napoli annichilita.
La Bitumcalor non si ferma e tocca il +15 mentre Napoli continua a sbagliare tutto il possibile e finisce sotto di 18 punti. Gli azzurri non segnano più, Rizzitiello perde la testa colpendo Conte e commettendo un antisportivo gratuito (54-35). C’è un piccolo segnale di risveglio con un 4-0 per Napoli, ma una tripla di Fiorito riporta i suoi a +17. Poi arriva il +23 e match virtualmente chiuso alla fine del terzo quarto. L’ultimo è senza storia con il gap che arriva a 30 lunghezze. Trento fa accademia, Musso non ci sta e viene espulso per un tentativo di pugno a Spanghero.
L’avventura di Napoli si chiude così: probabilmente nel modo peggiore e inatteso.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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