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BpMed da record e Napoli già sogna il grande basket

È già una BpMed da record. Sette vittorie di fila sono un bottino davvero raro, ma se poi le ottieni al tuo primo anno di basket con una squadra tutta costruita ex novo siamo nel guinness dei primati. La Napoli dei canestri fa insomma festa e sogna in grande, anche se la politica del club è saggiamente cauta.
Del resto che in città ci fosse fame di pallacanestro e di vittorie lo testimonia il gran pubblico di lunedì sera al Palabarbuto: circa 1800 spettatori (sindaco De Magistris compreso), un dato che è anche in costante aumento e che sta diventando un fattore fondamentale, l’uomo in più per il team di Bartocci.
Il club di Salvatore Calise però naturalmente non si esalta; e nella gioia assoluta di un avvio di campionato impensabile, preferisce restare umile e guardare avanti partita dopo partita. Intanto è comunque arrivato un altro sponsor: Climax, azienda che lavora nel settore smaltimenti rifiuti e che sarà sui pantaloncini già dal prossimo match.

«Non ci poniamo obiettivi, almeno al momento, il progetto è nato per assestarci al primo anno e poi magari cercare di salire ai piani più alti – spiega il coach Maurizio Bartocci – è chiaro però che adesso siamo lassù ed è difficile nascondersi; ma comunque preferiamo evitare proclami o cose del genere. Il nostro segreto è lavorare a testa bassa, con modestia e tranquillità, provando a non farci influenzare da fattore esterni».

Eppure è difficile, anche per il coach-gentleman, non dire che siamo di fronte a un vero e piccolo fenomeno.

«Sono il primo ad essere sorpreso dai risultati, pensavamo di poter far bene ma non certo così. La chimica di una squadra di solito non si crea in un solo mese, ma in questo caso tutti i soliti parametri sono saltati. Il segreto è stato scegliere a luglio scorso giocatori che potessero stare bene insieme e che potessero offrire una vasta gamma di soluzioni. Poi è venuto il lavoro in palestra, per creare un gioco e soprattutto un gruppo forte. In questo siamo stati bravi. Poi ovviamente vincere aiuta a vincere».

E ora? Si punta all’ottavo bersaglio, innanzitutto.

«Ovvio che domenica andremo a Siena per vincere, come sempre. Per il resto puntiamo innanzitutto a metterci due squadre dietro per restare in Dna, poi vedremo. Il gruppo Sud sembra del resto più forte di quello Nord: Ferentino ha fermato Omegna, Matera ha preso un passo micidiale, Capo d’Orlando è molto forte, dunque a breve ci saranno scontri durissimi».

Ma l’immediato futuro non sembra fare eccessiva paura, specie quello societario.

«Noi abbiamo ancora tanto da dimostrare per acquisire crediti nei confronti di una grande città di basket come è Napoli. E teniamo anche a far capire al basket italiano che stavolta non ci saranno improvvisi crac come purtroppo è avvenuto in passato. Sono stati già pagati i Nas e i premi tesseramento; due cause che hanno fallire la Npn di Cirillo».

Dai fasti della A con la Pompea, alla Dna. Ma per Bartocci non sembra una diminutio:

«Qui per la prima volta ho l’occasione di cominciare da zero: scegliendo i giocatori, creando un gruppo, lavorando seguendo le mie idee. E alla fine vi garantisco se si vince si hanno più soddisfazioni».

 

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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