La nuova Expert ricomincia da Massimo Bianchi. L’ex assistant coach di Demis Cavina, navigato con oltre 25 anni di esperienza sui parquet d’Italia, domenica andrà in panchina contro Veroli. E, se la faccia della squadra dovesse essere quella giusta, resterebbe come capo allenatore fino a fine campionato. Più di un traghettatore dunque. Il presidente Balbi ha preso la decisione che in fondo pareva più logica, mettendo i giocatori davanti alle proprie responsabilità. Se il feeling con Cavina si era interrotto causando le pessime prestazioni recenti, ora è il momento di mostrare la vera faccia della squadra. Che non è certo da terz’ultimo posto in classifica. Il calendario aiuta in questo senso, con tre partite in casa nelle prossime quattro e l’unica trasferta ad Imola contro la cenerentola del campionato.
Ma occorre una scossa. Ed è quella che ieri Maurizio Balbi ha provato a dare alla squadra, tenendola a rapporto per circa un’ora prima dell’allenamento. Un faccia a faccia duro, sicuramente necessario. «Ho parlato con tutti i giocatori singolarmente, ma in una riunione generale, in modo che tutti potessero sentire – spiega il massimo dirigente azzurro – Ho fatto presente la scelta di andare avanti con Bianchi fino a nuovo ordine, ho fatto il punto generale dicendo cosa mi aspetto in campo. Non ci sono più alibi per nessuno. Per le prossime due partite siamo tutti in discussione, a cominciare da me».
Ovvio che Balbi si spetti qualcosa di importante: «Sì, credo fermamente in una grande reazione emotiva, i giocatori hanno l’occasione di dimostrare di che pasta sono fatti, se hanno qualcosa dentro. Se fossimo scadenti, se avessimo costruito una squadra per salvarci, oggi saremmo tutti più sereni. Ma non credo che siamo un gruppo da 6 vittorie e 10 sconfitte, è questo ciò che mi fa davvero rabbia. A Forlì a tratti sembravamo competitivi, ma poi siamo sprofondati. È una questione mentale, era in atto una crisi di rigetto rispetto a Cavina. Ora vediamo cosa accade. Bianchi è la soluzione ideale. A parte il fatto che che con Malaventura è l’unico che fatto la serie A1, dal punto di vista umano e tecnico nessuno più di lui può rivitalizzare questa squadra. Le scelte dolorose potrebbero riguardare anche i giocatori. Siamo molto vigili sul mercato, speriamo di poter concretizzare qualcosa in tempi brevi e non dipenderà dalle possibili vittorie. I cambiamenti, se avremo la possibilità, li faremo a prescindere», conclude Balbi, l’unico a parlare della società che per il resto è in silenzio stampa fino a sabato.
Il neo coach Massimo Bianchi, nato a Milano, 58 anni, ha avuto una lusinghiera carriera da giocatore, soprattutto a Reggio Calabria dove è stato una bandiera della Viola come playmaker segnando quasi 4mila punti in serie A. Poi sempre a Reggio Calabria, oltre che a Brindisi, Teramo, Imola, è stato anche capo allenatore. Come assistant è stato a Scafati con Cavina, prima di approdare a Napoli. Ora ha la grande chance di tornare in panchina e in una grande piazza.
Fonte: Il Mattino
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