Marco Calvani ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni dei colleghi di Vavel.com. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it: “Innanzitutto vorrei ringraziare tutte quelle persone che investono soldi nella pallacanestro. In un momento così difficile per tutti, trovare gente disposta a fare enormi sacrifici pur di tenere in vita una società è davvero encomiabile. Però bisogna considerare che le squadre, ormai, sono delle vere e proprie aziende e quindi c’è bisogno di una certa serietà e professionalità per gestirle. Quando si inizia un progetto del genere bisogna avere ben chiaro il percorso che si vorrà fare già dal primo giorno. Perché attorno ad una squadra ruotano tantissime persone e famiglie. L’ultima stagione? A Napoli purtroppo abbiamo avuto enormi difficoltà. Già a novembre sono sorti i primi problemi e, andando avanti, abbiamo iniziato a perdere pezzi per strada con giocatori che hanno chiesto la rescissione. Chi è rimasto ha spesso scioperato a causa dei ritardi nei pagamenti e quindi non riuscivamo mai ad avere continuità negli allenamenti. Se fosse andato tutto secondo i piani avremmo fatto, sicuramente, un campionato di prima fascia, levandoci non poche soddisfazioni. Forse una delle poche note positive della scorsa stagione è stata quella di aver messo in campo tanti giovani. Questo potrebbe essere un punto di partenza per il futuro e potrebbe garantire solidità anche nei momenti difficili. Per fare questo, però, deve esserci sia la volontà della società che la disponibilità dei ragazzi. La mia esperienza nella città di Napoli? La città è meravigliosa! Mi ha stregato. Vivendoci ho scoperto tantissime cose nuove che mi hanno lasciato a bocca aperta. La città è un mix di storia antica e recente e ovunque vai c’è qualcosa di interessante da vedere. A questo bisogna aggiungere un cibo straordinario e gente fantastica. Ho stretto tante amicizie e avuto rapporti bellissimi anche con chi il basket non sapeva nemmeno cosa fosse. I napoletani sono veramente unici. Così come l’Africa o la Sardegna ti lasciano quella “tristezza” dentro quando vai via perché mai vorresti abbandonare un luogo del genere, Napoli fa lo stesso effetto. Del resto, si dice che chi viene a Napoli piange due volte, quando arriva e quando riparte. E non c’è niente di più vero. Futuro? So che il presidente Balbi sta cercando in tutti modi di dare continuità al progetto. C’è stato l’ingresso di un nuovo gruppo che sta, man mano, saldando tutte le pendenze e questo è un ottimo segno. Pare che verrà coinvolto un manager professionista e questo è un altro segnale estremamente incoraggiante. La cosa più importante è che questi sono tutti segnali tangibili e concreti, non solamente chiacchiere. Per quanto riguarda me, io ho ancora un anno di contratto e ho intenzione di onorarlo. Quello che mi ha reso estremamente felice è stato il fatto che il presidente Balbi mi ha sempre detto che lui nei miei confronti ha un obbligo morale, prima che legale, perché vuole continuare un percorso che avevamo iniziato insieme ma che, per cause di forza maggiore, non è andato come speravano tutti. Ha sempre speso parole di apprezzamento e stima nei miei confronti e questa è una cosa che mi fa veramente piacere. Estate lontano dal basket? Assolutamente no! (ride, ndr.) Questa estate, come ormai da oltre vent’anni a questa parte, sarò a Bormio come formatore del corso “Allenatore Nazionale”. E’ una cosa che faccio con estremo piacere e che mi diverte molto. Inoltre, dal 7 luglio sarò a Lignano per assistere agli europei under 20. I nostri ragazzi affronteranno subito un girone durissimo ma la squadra è buona ed il gruppo coeso quindi potranno far bene. Il leader è sicuramente il capitano Simone Fontecchio, fresco di workout NBA con i Boston Celtics”.
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